Entro questa settimana si concluderanno le consultazioni tra Lega e 5 Stelle dalle quali dovrebbe uscire il nome del nuovo premier. Per saperne di più sul programma della Lega, abbiamo intervistato Andrea Stella, consigliere comunale di Belluno più votato, vice presidente della 3^ Commissione, e responsabile provinciale cultura della Lega a Belluno.
A Matteo Salvini, segretario della Lega, va riconosciuta la capacità di aver saputo ricostruire un partito al collasso. Oggi la Lega è un importante polo di riferimento del centrodestra. Quali sono i punti più importanti del suo programma di governo?
Solo “Lega” e Alberto da Giussano: questi due elementi guidano lo sviluppo della Lega di Matteo Salvini, negli ultimi mesi, verso una svolta nazionale che comprende tutta l’Italia dal Nord al Sud. A cui si aggiunge un programma che verte su chiare posizioni: abolizione della Legge Fornero e quota 100, stop all’immigrazione, flat tax e interesse nazionale come principio cardine. Il risultato? Un movimento rilevato al 2% e certificato, dopo il 4 marzo, al 20% su scala nazionale. Rimane una Lega che punta all’Autonomia e al federalismo ma che sogna ora un’Italia federale.
Politica estera. Qual è la posizione della Lega?
La vera battaglia si svolge sul piano europeo, dove si sposano posizioni identitarie e volontà sovraniste. La revisione dei trattati con il ritorno allo status pre-Maastricht, dunque senza moneta unica e unione politica, ritornando così alla mera cooperazione economica tra stati europei. Questa l’idea cardine che nel programma delle politiche era presente, a chiare lettere, con la dicitura “Recupero delle sovranità: monetaria, economica, territoriale e legislativa.”
E’ praticabile ed economicamente conveniente per l’Italia un ritorno alla lira?
Per farlo, non si può essere da soli; Così, in Europa, la Lega ha contribuito a dare vita al gruppo parlamentare europeo “Europa delle Nazioni e della Libertà” ENF, composto insieme al Front National, Partito della Libertà Austriaco (FPÖ), dalla Nuova Destra Polacca (KNP), dal belga Interesse Fiammingo (VB) ecc.
Ma è con il Front National, di Marine Le Pen, che i rapporti di amicizia e intesa, sui problemi dell’Unione Europea, si sono fatti sempre più forti. Lotta all’«eurocrazia» e alla moneta unica e ritorno alla sovranità, è questo ciò che rende forte l’intesa tra i due movimenti e che unisce anche le altre anime identitarie nazionali europee spingendole ad unirsi in un fronte unico sovranista.
La Lega ha visto maturi sviluppi esteri anche con la Russia: da sempre contraria alle sanzioni europee alla Russia, si è riusciti a concludere un accordo di cooperazione e collaborazione con Russia Unita, principale partito politico russo, il cui leader è Vladimir Putin.
In sostanza, una strategia europea che crea intese per un’Europa migliore e quasi 180 deputati leghisti, eletti in Parlamento, che difendono le buone idee per salvare l’Italia da questa continua e inesorabile caduta libera, restituendole le sovranità, incautamente cedute, e riaccendendo un orgoglio da troppo tempo assopito.
(rdn)