Grande attesa a Belluno per la quarta serata della stagione Historia – organizzata da Tib Teatro per la direzione artistica di Daniela Nicosia, con il sostegno del Comune di Belluno e la collaborazione della Fondazione Teatri delle Dolomiti.
Nel quarantennale della morte di Aldo Moro, venerdì 9 marzo alle ore 21 al Teatro comunale di Belluno va in scena il pluripremiato spettacolo “Aldo morto”, della compagnia Frosini Timpano, vincitore Premio Rete Critica 2012, Segnalazione speciale Premio In–Box 2012 , finalista Premio Ubu 2012 come“migliore novità italiana” Premio Nico Garrone 2013 per il progetto speciale “Aldo morto 54”, 54 giorni di repliche dello spettacolo e 54 giorni di autoreclusione di Daniele Timpano in streaming in una cella ricostruita appositamente in teatro.
Un’esperienza corporale e mentale quella che Timpano ha vissuto in quei 54 giorni, rinchiuso giorno e notte in una cella 3 x 1 al Teatro dell’Orologio di Roma. Un progetto singolare in perfetta sintonia con lo stile del suo autore, il rapporto col teatro e con la cultura che ritiene essere nel nostro Paese “da sempre e sempre più, l’estrema periferia della coscienza nazionale.”
Elvira Frosini e Daniele Timpano, sono autori, registi e attori della scena contemporanea italiana che dal 2008 condividono un comune percorso artistico : portano sul palco i loro corpi che disinnescano, decostruiscono ed incarnano le narrazioni della Storia, analizzando le derive antropologiche della società a partire da un vasto materiale di riferimenti vari (dall’accademico al popolare) che costituiscono l’immaginario e la coscienza contemporanei. I due attori-autori sono sempre in dialogo con il pubblico ed in bilico tra l’incarnazione di personaggi, mitologie contemporanee e culturali, topoi della Storia, ed il semplice essere sulla scena e mettere in campo il proprio perturbante rapporto con la Storia e la cultura, in un gioco di scivolamenti spiazzanti che dissacrano tutte le retoriche senza fare sconti, neanche a se stessi.
Nello spettacolo Aldo Morto – prodotto in collaborazione con Cité Internationale des Arts, Comune di Parigi – in scena, assieme al corpo di Timpano e a pochi oggetti, c’è la volontà di affondare fino al collo in una materia spinosa e delicata senza alcuna retorica o pietismo, in un lutto collettivo che forse nasconde un senso di colpa o un’intima vergogna. In uno stile apparentemente informale, che nasconde una scrittura aguzza, dove la ferocia convive con la pietas, il testo inquadra da vari punti di vista il sequestro di Moro, colto attraverso più sguardi: telecronisti inadeguati, commentatori illustri ma fuori tono, brigatisti che oggi lucrano sui libri di memorie. Timpano riesuma deliranti canzoni sessantottine e truci barzellette d’epoca, pronuncia un discorso di Renato Curcio indossando una maschera di Mazinga, si traveste – con vistosa parrucca – da Adriana Faranda, fa entrare in scena un’inquietante automobilina telecomandata, una Renault 4 rossa, versione in miniatura di quella in cui fu lasciato il cadavere di Moro, con una minuscola coperta nel bagagliaio. Sembra puro cinismo, e invece genera commozione : «Desolato, io non c’ero quando è morto Moro. Aldo è morto senza il mio conforto. Quando Moro è morto, non me ne sono accorto. Era il 9 maggio 1978. Non avevo ancora quattro anni. Ma dov’ero io quel 9 maggio? E cosa facevo? A che pensavo? E soprattutto a voi che ve ne importa? È una cosa importante cosa facevo e che pensavo io a tre anni e mezzo? Aldo è morto, poveraccio. Aldo Moro, lo statista. Cose che capitavano negli anni ’70. Bisognava fare la rivoluzione. Chi? Brigate rosse. Era il 9 maggio del 1978. Brigate rosse, sì. Ma rosse in che senso?»
E di quegli anni di piombo, degli anni settanta, parlerà alle 20 il testimone della serata Rosy Bindi, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, nell’ultima legislatura, precedentemente Ministro della Sanità (1996-2000) e della Famiglia (2006-2008). Vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica dal 1984 al 1989, da sempre impegnata nel dialogo tra laici e cattolici, europarlamentare per la Dc, poi Deputato con ruoli crescenti nei Popolari, nella Margherita, nell’Ulivo e nel Pd. Vicepresidente della Camera dal 2008 al 2013, Presidente del Partito Democratico dal 2009 al 2013, quando si dimise all’indomani del voto dei 101 franchi tiratori del Pd che affossarono la candidatura di Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica. Laureata in Scienze Politiche, assistente di Vittorio Bachelet, il 12 febbraio del 1980 gli era accanto quando venne ucciso dalle Brigate Rosse all’interno dell’Università di Roma. Il suo intervento sarà un contributo di pensiero su L’eredità di Aldo Moro per la Democrazia Italiana.
INFO E PRENOTAZIONI: TIB TEATRO 0437950555 – BIGLIETTERIA: VENERDI’ 9, DALLE ORE 18. TEATRO COMUNALE DI BELLUNO 0437940349 – BIGLIETTI: Interi euro 20 /Ridotti euro 15 (UNDER 30 E OVER 60)