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Firmato l’accordo governo Regione. Zaia: “Il cammino verso l’autonomia è cominciato con il piede giusto”

Venezia, 28 febbraio 2018  –  Oggi il Veneto ha compiuto un passo di importanza strategica nel percorso verso il riconoscimento dell’autonomia: in mattinata, a Palazzo Chigi, il Presidente del Veneto e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari regionali e le Autonomie, hanno siglato una pre-intesa quadro tra Governo e Regione del Veneto sull’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

Con l’intesa il Governo si è assunto formalmente l’impegno a dare vita al cosiddetto regionalismo differenziato, ed a proseguire le trattative dopo l’imminente rinnovo degli organi istituzionali dello Stato, per giungere alla sottoscrizione dell’accordo richiesto dalla norma costituzionale.

“La giornata è storica – commenta il Presidente della Regione del Veneto – non soltanto perché si firma oggi una importante pre-intesa, ma soprattutto perché questo cammino è iniziato con il piede giusto. Questo preaccordo ci consente di cristallizzare e consolidare quello che si è fatto fino ad ora e introdurre metodologie e criteri per le cose da fare nell’immediato futuro, con alcuni principi ormai inderogabili: abbandono della spesa storica, utilizzo dei fabbisogni standard per le determinazioni di spesa, compartecipazione ad alcuni tributi, commissione paritetica sul modello dell’Alto Adige, trattativa su tutte le 23 materie previste dall’art. 116 della Costituzione”.

“La pre-intesa siglata oggi – prosegue il Governatore del Veneto – è una prima firma che dà l’avvio a un altro grande negoziato che prelude alla firma finale dell’intesa su tutte e 23 le competenze. Intesa su cui si dovrà poi esprimere il Parlamento. Il Veneto sull’autonomia fa da apripista, innanzitutto per il bene dei veneti, ma anche per il bene di tutte le altre Regioni che riterranno di identificare nel nostro negoziato le linee guida per quelle riforme che non mi stanco di ripetere partono dal basso”.

In particolare, l’Accordo comprende una prima parte, recante le Disposizioni generali, e una seconda parte, composta da quattro allegati (relativi rispettivamente alle materie Politiche del Lavoro, Istruzione, Salute, Tutela dell’ambiente e dell’Ecosistema), e da un addendum sui rapporti internazionali e con l’Unione europea.

La prima parte – Disposizioni generali – contiene norme relative ai principi generali ed alla metodologia che dovranno essere seguiti per l’attribuzione al Veneto di autonomia differenziata. Di particolare interesse appaiono le previsioni relative:

– all’istituzione di una Commissione Paritetica Stato-Regione per la determinazione delle modalità di attribuzione delle risorse finanziarie, umane e strumentali necessarie per l’esercizio delle nuove competenze;

– ai criteri che dovranno essere seguiti per la determinazione delle risorse: attribuzione alla Regione di compartecipazione o riserva di aliquota al gettito di uno o più tributi erariali maturati nel territorio regionale; definitivo superamento del criterio della spesa storica; definizione entro un anno dei fabbisogni standard;

– alla durata dell’Intesa che verrà sottoscritta, con la previsione di un ‘tagliando’ a 10 anni dalla sottoscrizione dell’Intesa, mediante un procedimento di verifica congiunta tra le parti, nonché al procedimento per la modifica dell’Intesa stessa;

– alla determinazione congiunta di specifiche modalità per l’assegnazione di risorse per gli investimenti.

Nella seconda parte, contenente gli Allegati, sono specificate le competenze oggetto di attribuzione su cui è già in stato avanzato un negoziato tra Stato e Regione, fermo restando che nell’Accordo stesso è precisato che resta impregiudicato il prosieguo del negoziato con il prossimo Governo sia sulle materie che sono già state oggetto di trattativa, sia sulle altre materie per cui la Regione Veneto chiede maggiore autonomia.

In sintesi le maggiori novità

Politiche del Lavoro – L’accordo pone alcune premesse di fondo che, se pur limitate, sono importanti. Tuttavia restano aperte diverse rilevanti richieste regionali, tra le quali si ricordano quelle in materia di disciplina integrativa e gestione degli ammortizzatori sociali e di previdenza complementare.

L’art. 1 innanzitutto riconosce l’autonomia regionale in materia di politiche attive del lavoro sia legislativa sia, di conseguenza, quella organizzativa. Inoltre, viene esplicitamente riaffermato uno standard elevato delle Politiche attive, di matrice europea, da agganciare a risorse finanziarie congrue e stabili.
L’art. 2 prevede l’autonomia legislativa regionale di adeguare le proprie politiche attive a quelle c.d. passive (ammortizzatori sociali) che restano integralmente nella competenza statale. L’art. 2 discende da quanto prevede l’art. 1, tuttavia su questo aspetto restano sul tappeto le richieste della regione di autonomia anche sul versante delle politiche passive, regolativa in via integrativa e anche gestionale.

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