“Avuta notizia che il Consiglio dei Ministri ha approvato il progetto di Terna per la razionalizzazione degli elettrodotti della media valle del Piave, manifestiamo la nostra soddisfazione per la conclusione dell’iter di approvazione di un progetto che è scaturito da una lunga concertazione e confronto tra Terna, le amministrazioni coinvolte, la Provincia e gruppi di cittadini che si sono costituiti in comitato”.
E’ quanto dichiarano un gruppo di cittadini di Ponte nelle Alpi, tra i quali anche alcuni appartenenti al Comitato Stop-Elettrosmog. Il progetto, infatti, prevede l’interramento dell’elettrodotto che attraversa il centro abitato di Ponte nelle Alpi, che comunque, era preesistente all’edificazione di vari fabbricati, e che ora vede finalmente andare a buon fine l’eliminazione dei tralicci. Benché la contropartita di Terna non sia del tutto indolore, visto che prevede il potenziamento della centrale elettrica di trasformazione di Polpet.
“La sensibilizzazione nei confronti dei problemi legati alla presenza degli elettrodotti in ambito urbano – prosegue la nota a firma di un gruppo di cittadini di Ponte nelle Alpi, tra i quali anche alcuni appartenenti al Comitato Stop-Elettrosmo – è partita nel comune di Ponte nelle Alpi ancora nel lontano 1996 da un gruppo di cittadini che nel 2000 si sono costituiti in Comitato Stop-Elettrosmog. Le attività di sensibilizzazione al problema sono state molte: organizzazione di convegni, richieste di misurazioni dei campi elettromagnetici all’ARPAV, screening sanitario effettuato per campionamento sulla popolazione, comunicazione alla Procura della Repubblica e continuo interessamento delle amministrazioni comunali e provinciali, il tutto instaurando un legame con altre associazioni analoghe presenti in Veneto.
In seguito a tutte queste attività il Comune di Ponte nelle Alpi ha incominciato ad interloquire con Terna per cercare di risolvere i problemi legati alla presenza di cinque linee di elettrodotti ad alta tensione che attraversano il centro abitato. Dopo quattro anni di confronti nel 2009 si arriva alla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa tra: Terna, i comuni di Ponte nelle Alpi, Soverzene, Belluno, e la Provincia di Belluno, nel quale sono state definite le linee guida del progetto che ora è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.
Per le circa 800 famiglie che attualmente vivono in prossimità degli elettrodotti, per i bambini della scuola elementare Arrigo Boito, per i ragazzi che frequentano il Centro parrocchiale, per le aziende che hanno tralicci e cavi a fianco o anche sopra gli edifici, questo progetto rappresenta una soluzione al problema. Certamente non sono state risolte tutte le criticità, ma non c’è paragone tra avere gli elettrodotti fuori della porta di casa e vederli da lontano sulla costa della montagna o che attraversano il Piave. Quei punti critici che rimangono si sarebbero potuti affrontare in modo più costruttivo ed utile per la loro risoluzione, se nel frattempo si fossero fatte proposte tendenti al miglioramento della situazione esistente e della proposta progettuale di Terna, senza contrapporre soluzioni teoricamente risolutive di tutti i problemi che però nella realtà dei fatti risultano impraticabili nel contesto delle trasmissioni elettriche nella Provincia di Belluno”.