Sarà sottoscritto entro fine gennaio l’accordo di valorizzazione dell’ex Chiesa dei Gesuiti tra il Comune di Belluno, il Segretariato regionale del Ministero dei Beni Culturali e l’Agenzia regionale del Demanio.
«Dopo questa firma, ci sarà il passaggio di proprietà della struttura dal Demanio al Comune. – anticipa l’assessore alla rigenerazione urbana, Franco Frison – Durante i confronti avuti anche nelle ultime settimane, abbiamo sempre trovato la massima sinergia con l’architetto Renata Codello del Segretariato regionale del Ministero dei Beni Culturali, con il dottor Dario Di Girolamo, direttore dell’Agenzia regionale del Demanio, e con l’architetto e soprintendente Andrea Alberti».
Il progetto, del valore di 2,2 milioni di euro, prevede la realizzazione di una piazza coperta al piano terra e la creazione di una sala polifunzionale al piano superiore. La metratura totale sarà di 1000 metri quadri, equamente distribuiti tra i due piani.
«Già entro quest’anno vorremmo aprire la chiesa a visite guidate per la popolazione, – spiega Frison – così che la si possa ammirare prima della sua trasformazione che porterà al restauro e alla riqualificazione funzionale dell’importante chiesa sconsacrata, che diventerà uno spazio pubblico aperto alla città».
Il convento, poi trasformato in caserma e deposito militare durante l’epoca napoleonica, si trova diviso in due piani, al momento non comunicanti tra loro dall’interno della chiesa: «C’è una vecchia scala, ora cieca. – illustra l’assessore – La struttura di pilastri e solai è importante e fatta per portare grandi pesi: per questo, realizzeremo un nuovo collegamento tra i piani, e al livello superiore vorremmo realizzare una sala per eventi e conferenze».
Per questo, l’incarico di progettazione è stato assegnato allo studio veneziano di architettura Torsello Alberto, che pochi anni fa fu impegnato nel restauro della Scuola Grande della Misericordia a Venezia: lì, al piano superiore è stata predisposta una sala concerti, mentre il piano terra venne trasformato in uno showroom, anche con il recupero degli affreschi. «Faremo delle indagini per verificare la presenza di pitture anche sotto l’intonaco della Chiesa dei Gesuiti, ma è presto per poter dire se troveremo qualcosa», conclude Frison.