Venezia, 6 dicembre 2017 “Vedremo se la maggioranza dimostrerà di avere coraggio politico oppure si piegherà ai diktat di Zaia. Il senso dell’intervento del presidente si può riassumere in poche parole: abbiamo assistito all’indoramento di una pillola, ovvero bilancio, molto amaro. Un bilancio che è frutto di una manovra senz’anima e senza idee, privo di una visione politica, ansimante e aggrappato solo al mito autonomista. Zaia soffre di un innamoramento adolescenziale dei propri slogan, ma fatica a comprendere la realtà”. Questo il parere del consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin, che ha parlato oggi in aula dopo l’intervento del Governatore.
“Questa non è una manovra tax free, ma una manovra con una tassazione iniqua. Cosa succede nelle altre Regioni? Tutte quelle con residuo fiscale attivo applicano l’addizionale Irpef: l’Emilia Romagna su tutti gli scaglioni di reddito così come la Liguria e anche la leghistissima Lombardia, dai 15mila euro in su. Finora la scelta del Veneto, in controtendenza, di non mettere a suo tempo l’addizionale irpef , neanche per i redditi alti, ha acuito le disuguaglianze sociali Ci sono delle emergenze, occorre affrontare la situazione indipendentemente dalla trattativa con lo Stato, poiché è una questione che non si chiuderà nel giro di pochi mesi e comunque le risorse disponibili andranno a copertura delle materie delegate, non ci sarà nessun tesoretto a parte”.
“Di questo passo – continua Azzalin – tagliando cosi drasticamente servizi e riducendo pesantemente gli investimenti c’è il rischio concreto di far diventare il Veneto una regione non più all’avanguardia, ma di serie C, un territorio che perde di attrattività e competitività. Il no alla nostra proposta è incomprensibile, ricordo bene quando la maggioranza era favorevole a introdurre l’addizionale per finanziare la Pedemontana sottolineando come con quelle risorse avremmo potuto anche finanziare il sociale e far fronte ad altre emergenze. Ed era una manovra che colpiva tutti i veneti con un reddito di almeno 28mila euro. Cosa è cambiato da allora?”
“Noi sfidiamo Zaia a fare un azione coraggiosa, che darebbe un senso a tutta la manovra di bilancio e permetterebbe di aprirebbe una fase di dialogo utile al Veneto e non alla propaganda. Non possiamo continuare con una politica di diseguaglianza sociale, non mettendo le mani in tasca a chi può pagare e riducendo ulteriormente i servizi a chi ha le tasche mezze vuote. Con questa manovra vedremo se Zaia e la sua maggioranza sono amici di tutti i veneti o, ancora una volta, solo di quelli più ricchi”.