A seguito della campagna “Adesso basta incentivi” promossa dal Comitato Bellunese Acqua Bene Comune, oggi giovedì 23 novembre 2017 una delegazione di associazioni e comitati provenienti dall’arco alpino e dagli Appennini incontra a Roma la viceministra dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova per consegnare un documento con il quale si richiede di eliminare gli incentivi al piccolo idroelettrico (sotto 1 MW) nei corsi d’acqua naturali e di togliere il concetto di pubblica utilità per gli impianti sotto i 3 MW. In calce il testo della petizione e l’elenco delle 165 Associazioni a livello nazionale, regionale e locale che fino ad oggi hanno aderito alla petizione. Parallelamente anche le Amministrazioni comunali di Ponte nelle Alpi, Feltre, S. Stefano di Cadore e Zoldo hanno deliberato un documento analogo invitando tutti i Comuni della provincia a fare altrettanto.
PERCHÉ DICHIARIAMO “BASTA INCENTIVI” E NON CHIEDIAMO LEGGI DI TUTELA
L’emergenza che dobbiamo oggi affrontare sono le domande in itinere. L’unica soluzione possibile è agire sull’incentivo, perché tutte le modifiche normative introdotte finora si sono rivelate ovunque inefficaci.
A partire dal 2000, e soprattutto dal 2009, lo Stato italiano ha destinato molti soldi e incoraggiato la presentazione di domande per nuovi impianti idroelettrici in assenza di pianificazione e di normative di tutela, addirittura in mancanza della classificazione e della conoscenza dello “stato” dei corsi d’acqua.
Sotto la spinta dell’incentivazione, sono state quindi presentate domande su tutti corsi d’acqua ancora non sfruttati, a partire ovviamente da quelle più interessanti dal punto economico-finanziario. Si tratta per lo più di impianti con lunghe condotte sui tratti iniziali dei torrenti montani, a monte delle grandi derivazioni idroelettriche storiche, in quella minima percentuale dei nostri corsi d’acqua che ancora manteneva caratteristiche di elevata naturalità.
Per fare un esempio, in provincia di Belluno, le domande sui corsi d’acqua più significativi e meritevoli di tutela si sono concentrate dal 2009 al 2013, anno in cui la Regione si è finalmente decisa a deliberare sui siti non idonei, cosa che avrebbe potuto fare a partire dal 2010.
Altre domande si sono aggiunte fino al 2016, anno di emanazione dell’Aggiornamento del Piano di Gestione delle Acque, che contiene una prima classificazione in qualche modo conforme alla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, e di alcune Misure di Tutela che però non si applicano ai progetti già presentati.
Solo molto anni dopo aver introdotto l’incentivazione, Stato e Regioni hanno iniziato a mettersi – almeno formalmente – in regola con le normative europee. Un processo lento e non ancora concluso.
Si sottolinea che tutte le nuove regole introdotte sono rese inefficaci dalla impossibilità di applicarle alle domande in istruttoria.
Nel 2014 si contavano in Italia 2000 domande in istruttoria, corrispondenti ad altri 3.000 km di corsi d’acqua intubati, per le quali nessuna regola introdotta nel frattempo è stata finora applicata né potrà valere.
Sempre nel 2014 alcune centinaia di associazioni nazionali regionali e locali, nella consapevolezza che il sacrificio ambientale, paesaggistico ed economico imposto ai territori non è giustificato dalla produzione energetica di questi impianti, hanno sottoscritto l’Appello Nazionale per la salvaguardia dei corsi d’acqua dall’eccesso di sfruttamento idroelettrico che chiedeva, tra l’altro, la sospensione delle autorizzazioni in corso, la revisione del sistema incentivante e l’apertura di un tavolo nazionale di confronto. L’Appello Nazionale è rimasto però del tutto inascoltato e oggi la situazione è, se possibile, ulteriormente peggiorata.
A causa della complessa normativa esistente, gli Enti coinvolti nelle procedure autorizzative (Stato, Regioni, Province, Comuni) sono paralizzati dal timore dei ricorsi e sono di fatto succubi dei proponenti e dei concessionari a cui la normativa statale ha dato in mano il coltello dalla parte del manico.
Anche i nuovi decreti del Ministero dell’Ambiente del febbraio 2017 n 30 sul deflusso ecologico e n 29 sulle valutazioni ex ante dei progetti, potranno essere utili solo in futuro quando saranno definitivamente in vigore. Inoltre, tali decreti saranno di difficile applicazione in quanto molto tecnici, poco chiari e con ampio spazio lasciato alla discrezionalità. Soprattutto, tali decreti non potranno porre rimedio alla situazione che si è venuta a creare, non essendo applicabili alle domande in istruttoria.
La situazione descritta riguarda, con poche varianti sul tema, tutte le Regioni italiane, a dimostrazione che il problema non è superabile a livello regionale. Siamo in emergenza e l’unica arma efficace per tutelare i corsi d’acqua è togliere gli incentivi mettendo fine alla speculazione.
TESTO DELLA PETIZIONE CON ELENCO FIRMATARI AD OGGI
Al Ministro dello Sviluppo Economico
Al Ministro della Economia
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro delle politiche Agricole e Forestali
Le sottofirmate Associazioni
premesso che
L’idroelettrico é una delle principali cause di degrado dei corsi d’acqua e rappresenta un aspetto di grande criticità per l’economia montana, essendo antitetico all’economia turistica; esso è un primario detrattore ambientale, e colpisce centinaia di chilometri di corsi d’acqua di grande pregio ambientale e paesaggistico, sottraendo acqua al libero deflusso e al godimento di questo grande bene pubblico e collettivo;
Da alcuni anni lo Stato Italiano incentiva fortemente la produzione idroelettrica, in particolare quella minore, sul falso presupposto che l’energia da fonte rinnovabile sia sostenibile, ma il piccolo idroelettrico sotto 1 MW è grandemente invasivo e dannoso per il patrimonio naturale nazionale e per l’economia turistica, generando un danno diffuso e non sostenibile a carico di moltissimi operatori del settore;
In termini economici, l’incentivo ai piccoli impianti di produzione sotto 1 MW di potenza, non ha giustificazione, se non l’arricchimento del singolo produttore a spese dei cittadini: senza incentivi questi progetti non sarebbero economicamente sostenibili.
in realtà, il peso della produzione del piccolo idroelettrico nel panorama energetico italiano è quanto mai esiguo, rappresentando appena lo 0,16% dei consumi di energia in Italia (GSE, 2014). Altrettanto esiguo il contributo alla diminuzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, a fronte di un impegno finanziario che è di un miliardo di euro all’anno.
Se il peso produttivo è così basso, non è basso il numero di impianti mini-idro esistenti, che a fine 2015 era di 2.536 per una produzione di 2.556 GWh, mentre i 1.137 impianti più grandi di 1 MW producevano nello stesso anno 42.981 GWh e cioè il 94% del totale idroelettrico;
L’incentivo di 21 centesimi di euro a kWh prodotto, prelevato dalle tasche di tutti gli utenti della rete elettrica, rende il piccolo idroelettrico un investimento che in alcuni casi può fruttare l’incredibile tasso del 34%, e ciò fa capire i motivi per cui dal 2009 al 2015 il numero degli impianti mini-idro è raddoppiato, passando da 1.270 a 2.536, e perché nel 2014 erano in attesa di autorizzazione altri 2.000 impianti circa;
l territori montani e appenninici, già sfruttati dal grande idroelettrico, che ha trovato, grazie all’acqua invasata nei bacini, giustificazionianche in campo agricolo, non possono e non devono essere ulteriormente saccheggiati da attività predatorie che non hanno giustificazioni collaterali, se non l’arricchimento di pochi a scapito di molti;
Questa problematica è comune a tutte le regioni d’Italia e non solo a una parte del Paese, come evidenziato dall’ Appello Nazionale per la Salvaguardia dei Corsi d’Acqua dall’Eccesso di Sfruttamento Idroelettrico del 2014;
È fondamentale un concorso d’azione e assunzione di responsabilità ad ogni livello istituzionale con propria competenza in materia;
chiedono al Governo
1) Che il prossimo Decreto Ministeriale sugli incentivi alle fonti rinnovabili non fotovoltaiche preveda l’abrogazione degli incentivi al piccolo idroelettrico nei corsi d’acqua naturali sotto 1 MW e la forte riduzione sotto i 3 MW, fermo restando il sostegno economico al revamping degli impianti esistenti per aumentarne la capacità produttiva senza incrementare le portate derivate, oltre che a quelli realizzati nelle reti acquedottistiche e fognarie, senza incremento di portata derivata dai corpi idrici naturali.
Secondo alcune stime il revamping potrebbe incrementare la produzione idroelettrica molto di più dell’apporto atteso da tutti i piccoli impianti in progetto.
2) L’eliminazione del concetto di pubblica utilità per gli impianti sotto i 3 MW e il contestuale inserimento dei Comuni nel processo autorizzativo, dando in tal modo pieno valore alle loro previsioni urbanistiche.
14 novembre 2017
Alla data del 23 novembre 2017 hanno sottoscritto la petizione:
NAZIONALE
Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi – Free Rivers Italia – Lucia Ruffato
CIPRA ITALIA Comm. Intern. per la Protezione delle Alpi – Luigi Casanova
Mountain Wilderness Italia – Franco Tessadri
Forum Italiano Movimenti per l’Acqua – Paolo Carsetti
Spinning Club Italia a.s.d.- Mario Narducci
Federazione Nazionale Pro Natura – Mauro Furlani
CIRF Centro Italiano Riqualificazione Fluviale – Laura Marianna Leone
Federazione Italiana Rafting – Danilo Barmaz
Italia Nostra Nazionale – Oreste Rutigliano
ARCI nazionale – Marica Spezia
NORD ITALIA
Comitato Bellunese Acqua Bene Comune – Sisto Zuccolotto
Bacino di pesca 6 “Maè-Piave” – Endi Mussoi
Bacino di pesca 8 “Piave” – Pizzico Luigi
Bacino di pesca 10 “Acque Feltrine” – Mattia Paoluzzi
Bacino di pesca 5 “Agordino” – Enrico D’Isep
Bacino di pesca 4 “Cadore” – Giuseppe Giacobbi
Bacino di pesca 2 “Auronzo” – Andrea Costa
Mountain Wilderness Italia Gruppo veneto – Giancarlo Gazzola
Zoldo c’è e difende i suoi torrenti – Anna Zaccone
Comitato Rio Carne – Roberto Trutalli
Comitato Assieme per il Tagliamento – Franca Pradetto
Comitato Permanente per la Salvaguardia delle Acque Trentine – Mauro Finotti
Trentino Fly Club – Adriano Gardumi
Comitato per la Salvaguardia e Tutela di Cortlys – Roberta Aluffi
Comitato per la Tutela del fiume Sesia e dei suoi Affluenti – Davide Longoni
Comitato Tutela Fiumi Piemonte – Guido Gubernati
Comitato Tutela Fiumi di Biella – Daniele Gamba
Associazione Salvaguardia Val Mastallone – Paola Bossi
Comitato Centraline Idroelettriche di Vallecamonica – Sandro Leali
Fanno parte del Comitato Centraline Idroelettriche di Vallecamonica: Legambiente Circolo di Valle Camonica, Associazione Amici Del Lago Moro, Associazione Produttori Agricoli di Valle Camonica (APAV), Associazione Culturale Graffiti, Associazione Valcamonicabio, Auser Insieme Università della Libertà, Comitato Camuno Acqua Pubblica, Condotta Slow Food di Valle Camonica, Gruppo Italiano Amici Della Natura, Commissione Intersezionale CAI-TAM Valle Camonica e Sebino, Conferenza Stabile delle Sezioni e Sottosezioni CAI di Valle Camonica e Sebino, Meetup Vallecamonica, Osservatorio Territoriale Darfense, Osservatorio Territoriale Edolese, GASV Gruppo di Acquisti Solidali di Valle Camonica, GAS di Edolo, APS Angolo Terme, APSD Borno, APS Lozio, Mosca Club Vallecamonica, Carpfishing Italia, Pescatori Hobby Sport Piancogno, Gruppo Pesca Losine, Gruppo Pesca Bienno, Gruppo Pesca Ceto, Gruppo Pesca Esine, APS Malonno, APS Prestine.
A.P.S. Braone – Claudio Prandini
Coordinamento Acqua Pubblica della Provincia di Sondrio – Luca Vitali
Comitato Difesa Acque Amici della Val Grosina – Giovanni Curti
Comitato Salviamo il Menasciutto – Romano Sacchi
Co.Ve.A.Pe.Di. – Consorzio Veneto Associazioni Pescatori Dilettanti – Rolando Lubian
Fanno parte del Comitato Co.Ve.A.Pe.Di: A.s.p.d Bacino Acque Fiume Brenta, Bassano del Grappa – A.P. Della Marca Trevigiana, Carbonera – A.P. La Fario, Caerano San Marco – A.P. Liberi di Spresiano, Spresiano – A.P. Sile, Treviso – A.P.S. Medio Piave, Covolo di Pederobba – A.P.S. Prà dei Gai, Mansuè – A.P.S. La Sorgente del Sile, Cavasagra di Vedelago – A.P.S. Amo d’Oro, Selva del Montello – A.P.S. del Meschio, Vittorio Veneto – A.p.s. Alto Astico Leogra, Velo d’Astico – Bacino dell’Agno Chiampo, Recoaro Terme – F.p.s. La Piave, Nervesa della Battaglia – G.p.s. Muson Vecchio, Loreggia – P.A.B.A.T. A.s.p.d., Vicenza – S.P. Valli del Soligo, Pieve di Soligo – S.P.S. La sorgente, Cittadella.
Comitato Peraltrestrade Carnia-Cadore – Giovanna Deppi
Gruppo Regionale CAI FRIULI VENEZIA GIULIA – Silverio Giurgevich
Gruppo Regionale CAI VENETO – Bepi Capelletto
Legambiente Valle D’Aosta – Denis Buttol
Legambiente Veneto – Presidente Luigi Lazzaro
Legambiente Piavenire – Presidente Fausto Pozzobon
Legambiente Venetorientale “Pascutto Geretto” – Maurizio Billotto
Legambiente Friuli Venezia Giulia – Presidente Sandro Cargnelutti
Legambiente Lombardia – Lorenzo Baio
Legambiente del Vercellese – Gian Piero Godio
WWF Cremona – Bassano Riboni
Italia Nostra Veneto – Letizia Panajotti
Italia Nostra Sezione di Belluno – Giovanna Ceiner
Italia Nostra Sezione di Verona – Marisa Velardita
Italia Nostra Sezione di Vallecamonica – Anna Maria Baschè
Italia Nostra Sezione Trentina – Salvatore Ferrari
Italia Nostra VCO – Pietro Vallenzasca
Salviamo il Paesaggio Mogliano Veneto – Paolo Favaro
Salviamo il paesaggio Asolano & Castellana – Morena Bragagnolo
Salviamo il Paesaggio Val D’Ossola – Filippo Pirazzi e Sonia Vella
Salviamo il Paesaggio Torino – Maria Cariota
Pro Natura del Vercellese – Gian Piero Godio
Pro Natura Piemonte – Elio Dalmastro
Ivan Team s.a.s. – Ivan Pontarollo
Valbrenta Team asd – Scremin Giovanni
U.P.B.S. Unione Pescatori Bresciani – Fabrizio Oliva
Comitato per il Territorio delle Quattro Province – Giuseppe Raggi
Comitato Savonese Acqua Bene Comune – Roberto Melone
CAI Tam Valcamonica Sebino – Sandro Gianni
SVPS Società Valsesiana Pescatori Sportivi – Savino Re
AATAI – Ass. Tutela Ambienti Acquatici e Ittofauma – Marco Baltieri
ASD Trezzo Kayak Canoa Club Capriate – Gianluca Perondi
Sesia Rafting – Monica Bernasconi
Rafting Val di Sole – Alessandro Fantelli
Kayak Explorer KE Rafting A.S.D. – Michele Gramaglia
Rafting Rockonda – Daniele Corsi
Rafting Republic – Elia China – Davide Romeo
Grand Paradis Emotions Soc. Coop. “Grape S.c.” – Davide Romeo
Canoa Club Vigevano – Livio Bernasconi
Venice Canoe & Dragon Boat – Maria Balanos
KE Rafting Valle Stura di Demonte CN – Miki Gramaglia
Canoa Club Rimini – Oliviero
Orcokayak Centro Canoa di Chivasso TO – Francesca Mezzetti Cavallero
Circolo Eridano TO – Francesca Mezzetti Cavallero
ASD Canoa Club Bologna – Michele Ramazza
Shock Wave Sports – Enrico Saperdi
Asd Canoa Republic – Sandra Truccolo
La Darsena Bardolino a.s.d. – Stefano Zoccatelli e Matteo Bergamini
Eddyline ASD – Federico Maggiani
Sektion Kanu-Kayak-SUP SSV Bozen – Norbert Zenleser
Tenkara Club Beghem – Maurizio Capolaro
Canoa Club Padova, Limena – Luigino Alducci
Ivrea Canoa Club a.s.d. – Leonardo Curzio
Centro Canoa e Rafting Monrosa – Piero Arcostanzo
Kayak Team Turigo – Anselmo Braga
Comitato Salvaguardia e Valorizzazione Torrente San Bernardino (VB) – Marcella Zorzi
Società Canottieri Treporti Venezia – Paolo Pellegrini
Canottieri Ticino Pavia – Marco Vescovi
Canoa Kayak Ledro – Bruno Zucchelli
Federcanoa P.A. di Trento – Bruno Zucchelli
Canoa Kayak Club di Cassano – Gianpiero Doria
ARCI Pesca Fisa Comitato Provinciale Federrafting Ancona – Roberto Sabbatini
Associazione Pescatori Dilettanti Trentini – Marco Faes
Canoa Club Oriago (VE) – Paolo Zanardi
Bacino Agno-Chiampo – Stefano Peretti
Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano – Alessandro Mortarino
Ecoistituto del Veneto Alex Langer – Michele Boato
Associazione Naturalistica Sandonatese – Michele Zanetti
Casa dei Circoli, Culture e Popoli Ceriale (SV) – Luigi Gatti
Fiab Belluno – Bortolo Calligaro
VeneziAmbiente – Paolo Stevanato
Amico Albero – Luca Manprin
Movimento dei Consumatori Veneto – Giulio Labbro Francia
CeVI – Centro di Volontariato Internazionale – Marco Iob
Circolo Arci Laboratori di Boleto – Ezio Barbetta
ITALIA CENTRALE
UNPeM regionale Marche – Luca Massi
Associazione TerraViva Tivoli – Antonella Mattei
Comitato Acqua Bene Comune Valle dell’Aniene – Antonella Mattei
Associazione Pescatori Dilettanti Val Tenna di Fermo, Marche – Mauro Zavaldi
Forum SiP delle Marche – Riccardo Picciafuoco
Aguaraia Bagni di Lucca – Stefano Carpita
Rafting Toscana – Zeno Naspri
A.S.D Romacquavventura – Paolo Cruciani
ARCI Pesca Fisa Comitato Provinciale Federrafting Ancona – Roberto Sabbatini
MEZZOGIORNO
Acqua Bene Comune, Cava dei Tirreni, Salerno – Patrizia Reso
Comitato di San Giorgio a Cremano, Napoli – Francesco Saverio Russo
Associazione Città Plurale Matera – Marino Prizzio
Cittadini per l’Etica nella Politica – Stefano Volante