In montagna? Per fare trekking, godersi l’aria sana e…più spesso stimolare l’appetito. La montagna in questo senso ha mille risorse: si va dai primi piatti a gustosissimi secondi fino al dessert e ai liquori di fine pasto. Difficile rinunciare alle portate succulente dei ristoranti pluristellati nei paesi e nei capoluoghi oppure ai sapori forti e decisi dei prodotti che si consumano nelle baite e nei rifugi in quota.
Eppure non si finisce mai di raccomandare a chi sale in montagna di provvedere ad una alimentazione sana: ad esempio il primo consiglio è quello di curare l’idratazione, sempre, soprattutto se si sale in quota. Se poi la stagione è già quella tardo autunnale o invernale, allora bisogna bere di più perché al freddo c’è comunque il rischio di disidratarsi prima. In fondo c’è solo l’imbarazzo della scelta: se non si sopporta di bere acqua, si possono trovare anche nei rifugi ottimi the, infusi di frutta, succhi di frutta allungati con acqua. Mi chiede la mia amica, che legge con me i consigli per la dieta montana: ma il vin brulé andrà bene? Mah, le rispondo, credo proprio di sì: in fondo sempre liquido è!
Anche per una semplice camminata meglio procurarsi da bere a sufficienza e l’ideale sarebbe idratarsi prima. Si rischia un “calo di prestazione” e in tal caso anche continuando a bere non si riesce a rimediare allo scompenso idrico.
Il marito della mia amica, G*, dice che dipende anche dal sesso e dall’età: è verissimo. E il consumo energetico varia anche al variare della composizione corporea personale, della massa muscolare, del peso della persona e del suo grado di allenamento. G* continua a pontificare e aggiunge che in genere con una semplice camminata anche solo parzialmente in salita, si consumano da un minimo di 250 calorie (le persone minute) a 500 o più calorie (uomini o donne robuste).
Intervengo io a dire che quindi bisogna prestare attenzione anche a cosa si mangia prima e durante la gita in montagna e poi che è sempre meglio sapere quanto lungo sarà il percorso, che dislivello si dovrà affrontare e – aggiungo con un sorriso ironico – anche dove si troverà la prima baita o il primo rifugio per rifocillarsi. E dopo la camminata? Via libera alle calorie, basta che siano quelle buone di cibi genuini.
Sia questo week end sia il prossimo (25 e 26 novembre) in occasione della festa per la Madonna della Salute, si può “assolvere al proprio dovere” di una buona nutrizione e di una idratazione adeguata, facendo una bella camminata e poi superando i confini della provincia per andare a gustare la soppressa a Maser. Non mancheranno il risotto coi fegatini, la lingua, il muset, le renghe con la polenta, i bolliti vari.
Poi, sarò meglio per una dieta sana e per restare in forma, provvedere ad un ritorno nelle vette bellunesi.
Bruna Mozzi