Si ritorna al sole in montagna, lasciando alle spalle la fitta nebbia che da qualche giorno avvolge strade, città e campagne della pianura. Ci sono tutte le migliori intenzioni di prendere un po’ di colore salubre per far invidia poi ai visi pallidi della città.
I soliti amici della montagna sono impegnati altrove, per mostre e itinerari turistici. Mi ritrovo da sola a passeggiare nel capoluogo montano incerta se avventurarmi sulle vette o stare in relax pure io a godermi il panorama.
In città a Belluno oggi l’offerta è molteplice, come oramai avviene sempre più spesso. Mi avvicino ad una locandina appesa sulla vetrina di un negozio. Forse c’è la cosa che fa per me. Ieri e oggi un corso di reiki avanzato: armonizzazione dell’energia sacra dei Simboli e tutte le loro applicazioni. Requisito necessario aver frequentato il corso di Primo Livello. Il reiki è una tecnica – per i pochi che non la conoscessero – per migliorare il proprio flusso energetico e riottenere l’equilibrio. Secondo questa disciplina, l’energia fuori posto, in eccesso o in difetto, crea molti malesseri e disturbi che possono cronicizzarsi e dare origine a vere e proprie patologie. Lo stress della vita di oggi, soprattutto delle metropoli tra traffico e rumori, sempre di fretta e con scarso riposo, debilita il nostro organismo e ne limita le funzioni, facendoci sentire stanchi e irritabili. Il reiki serve appunto a ritrovare se stessi: una pausa di relax in mezzo a tanto andirivieni quotidiano.
Se anche gli abitanti della montagna ne sentono il bisogno, significa che lo stress è arrivato fin qui. Col Reiki non si risolve la questione, ma si tampona il problema della vita di oggi stressogena e a ritmi non adatti all’equilibrio psicofisico. Non lo dico io; lo ha detto il fondatore di questa disciplina certo Mikao Usui. Nel lontano 1865 aveva intuito che la strada imboccata dall’uomo moderno non conciliava il suo status di benessere.
Ho tutte le buone intenzioni di inserirmi nel corso, ma vengo fermata mentre vago per il centro da F* che cerca di convincermi ad aderire all’iniziativa di un’escursione facile di circa dieci km partendo da dove siamo e passando poi per Mussoi, paese natale di Papa Gregorio XVI. Poi l’itinerario prevede di passare per Cavarzano per arrivare alla bella chiesa di San Matteo a Sala. Si passano poi Cusighe e Nogaré, fino alla chiesa degli Zattieri a Borgo Piave. Dal Col Cavalier si godrà il panorama del centro storico per poi rientrare attraverso Porta Rugo.
Lo facciamo? Mi chiede con fare insistente e, alla fine, persuasivo. E sia. E ci sia avvia. Il reiki può attendere: meglio una sana passeggiata e due chiacchiere.
Bruna Mozzi