La Lega parla tanto di autonomia e indipendenza, ma studia da “romana” impedendo a Sappada di passare in Friuli.
L’accusa arriva dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle del Veneto: “I sappadini hanno deciso con un referendum di passare alla regione a statuto speciale – dicono i 5 Stelle – quasi 10 anni fa hanno sancito, con una consultazione popolare con tutti i crismi, la loro volontà di tornare in Friuli per motivi culturali e storici”.
“Con un referendum identico i veneti hanno deciso di avere più autonomia – continuano i consiglieri regionali M5S, che da sempre sottolineano l’importanza dell’espressione della volontà popolare tramite referendum – allora vogliamo sapere perché i due referendum devono avere un peso diverso. La Lega sbraita perché teme che Roma non ci dia le competenze che abbiamo chiesto domenica 22 ottobre e allo stesso tempo mette un palo nei raggi a Sappada, che chiede di essere autonoma nelle proprie scelte. Gran bell’esempio, davvero”.
“Si vede che la Lega, stuzzicata dall’esperienza siciliana, si è messa a studiare da “romana” – sottolineano i pentastellati – bene, vedremo cosa voteranno in consiglio quando la patata bollente verrà scaricata a palazzo Ferro-Fini”.
La soluzione al problema della montagna veneta è, nella proposta del Movimento 5 Stelle, la creazione di un fondo di confine mirato ai Comuni che si trovano a dover gestire la concorrenza friulana.
“Fino a quando non saranno ben chiare le competenze del Veneto e di Belluno autonomi – concludono i 5 Stelle – è indispensabile la creazione di un fondo di confine ad hoc per i Comuni che confinano con il Friuli. La concorrenza della regione a statuto speciale finirà per distruggere la nostra montagna veneta e molti altri Comuni decideranno di andarsene. La Lega li obbligherà a rimanere in Veneto con la forza?”.