Breve scambio di battute tra il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, e il segretario nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi, mercoledì sera in città per il suo tour elettorale.
«Ho ritenuto doveroso incontrarlo, seppur per pochi minuti: – sottolinea Massaro – credo che il sindaco di un comune capoluogo non possa esimersi dal salutare un ex presidente del Consiglio e segretario del primo partito a livello nazionale».
Nel breve confronto, Massaro ha chiesto al leader dell’attuale partito di governo interventi importanti per i comuni virtuosi sul fronte economico e finanziario: «Ho chiesto ciò che credo più prema a qualunque sindaco italiano: la possibilità di utilizzare i soldi che abbiamo in cassa.- spiega Massaro – Il Comune di Belluno ha circa 10 milioni di euro disponibili nelle proprie casse, ma non li può spendere a causa del saldo di esercizio, il nuovo nome dell’ex patto di stabilità, più leggero, ma ancora troppo vincolante. Ho chiesto che ci venga concesso di utilizzarli con una misura sensata e pragmatica, lasciandoceli investire come quota di cofinanziamento non solo per progetti di edilizia scolastica, ma anche e soprattutto per la rigenerazione urbana e per il miglioramento della qualità della vita».
Un altro fronte su cui intervenire è quello del ricambio del personale: «Come ANCI, stiamo lavorando al “turnover dinamico”, ossia alla possibilità di sostituire il personale in pensione direttamente al momento dell’uscita e non l’anno successivo. – continua il primo cittadino – Ora, invece, molte amministrazioni si trovano in grandi difficoltà perchè non solo possono sostituire appena 3 dipendenti su 4 che se ne vanno, ma le assunzioni sono possibili solo dall’anno successivo all’uscita, creando così continui buchi e soprattutto grandi disservizi per i cittadini».
«Questo blocco del turnover – conclude Massaro – non tiene neppure conto dell’indice di “virtuosità” dai singoli enti. Un ente che ha pochi dipendenti, come ad esempio il Comune di Belluno, viene trattato esattamente nella stessa maniera rispetto a comuni di dimensioni simili che invece hanno tantissimi dipendenti e, quindi, sono meno virtuosi. Questo è un aspetto che deve essere superato perché se il nostro paese vuole andare avanti, se vuole progredire in modo in modo intelligente, deve sicuramente adottare una strategia molto più meritocratica nei confronti delle amministrazioni comunali».