Finalmente, un week end di relax in montagna, e per di più lungo. Prenotiamo con gli amici una spa: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Oramai molti hotel ce l’hanno annessa, compresa o meno nel costo dell’alloggio. Prezzi per tutte le tasche e per tutti i gusti: anche Belluno come altre province ha un ventaglio di offerte amplissimo.
L* è appassionata come me di questo tipo di confort; G* invece lo detesta e sappiamo che se ne andrà a fare un po’ di trekking in solitaria.
Dopo la spa rigenerante per un paio di giorni, però arriva un po’ di noia e le giornate sono più lunghe da affrontare, se si sta sempre chiusi in hotel: la giornata è semiuggiosa e il richiamo delle vette resta un’eco un po’ lontana. Sfogliamo il quotidiano locale per vedere l’offerta degli eventi che è vastissima: anche in questo ce n’è per ogni desiderio. Teatro, musica, cinema, eventi culturali come presentazione di libri o incontri con scrittori, giornalisti e vip che si offrono agli applausi del pubblico.
Decidiamo per qualcosa che non sia impegnativo, come nelle migliori abitudini della festa e a tema con la vacanza relax. Bypassiamo gli incontri di commemorazione della Grande Guerra, nonostante il grande rispetto che io e L* nutriamo per i molti ed eroici soldati caduti nella guerra del 1915-18. Preferiamo una giornata all’insegna della festa: è appena passata la notte di Halloween, una ricorrenza che viene da nord e che è entrata oramai nei gusti della gente, dei grandi e dei piccini.
Nei negozi di profumeria offrono per pochi euro un trucco a tema e se si vuole si può usufruire di uno sconto per l’acquisto o anche il solo noleggio di un abito per la serata dedicata a fantasmi, streghe, maghi e vampiri. Imperversano abiti da strega con trucchi fantasiosi che di primo acchito fanno davvero paura. In piazza ci sono pure dei ragazzi con abiti da maghetti e un paio da fantasmino. Persino le commesse e le cameriere si presentano con il disegno sul volto di un ragno o di una ragnatela che pende dal labbro o dal sopracciglio. Novità che a volte lasciano un po’ di stucco, in particolare le generazioni meno giovani che un tempo in montagna avevano altro a cui pensare nell’imminenza dell’inverno e del gelo. Poi, come in tutte le cose, ci si fa l’abitudine e non ci si pensa più. Eppure la notte del 31 dovrebbe far pensare ai nostri cari defunti che si festeggiano da qui a poco (2 novembre); ma invece tutti scherzano e sorridono.
Persino le montagne, quasi dimentiche dei canti degli alpini che qui nei dintorni hanno combattuto, paiono assecondare l’evento con i loro colori autunnali: ricordano i colori delle zucche in vendita nella bancarella nelle vie del centro. Tra qualche zucca piena che lascia pregustare un buon risotto o qualche altro piatto a base di questo ingrediente di stagione ci stanno alcune zucche vuote: sono state intagliate e all’interno vi è stata messa una candela. L’effetto di luce vibrante riscalda questo pomeriggio minacciato dalle ombre precoci del tramonto. Con l’ora solare viene spontaneo rifugiarsi in casa una buona mezz’ora in anticipo, magari a leggere un buon libro o ascoltare della buona musica.
La montagna offre sempre molte risorse anche per chi si lascia un po’ prendere dalla pigrizia dei primi freddi.
Bruna Mozzi