Oggi sappiamo quanto vale un cittadino friulano rispetto a un veneto: 540 euro. A dirlo è il parlamentare veneto del Movimento 5 Stelle Federico D’incà, che ribadisce ancora una volta il sì al passaggio di Sappada in Friuli Venezia Giulia.
“Volete sapere quanto vale un cittadino friulano in più rispetto a veneto? – chiede il deputato – ve lo dico io: 540 euro, che sono i 705 mila euro che spenderà lo Stato nel 2017 per il passaggio di Sappada divisi per 1306 residenti della località bellunese. Ecco, questo è il valore in più di un cittadino friulano, e questa situazione riporta in primo piano tutte le vergognose differenze fra Regioni a statuto speciale e regioni come il Veneto. Se tutta la provincia di Belluno passasse in Friuli avremo 110 milioni di euro in più per i cittadini bellunesi, una cifra astronomica!”.
Del delicato passaggio si è discusso oggi in Commissione affari istituzionali e ora la proposta di legge verrà portata in aula: se ne parlerà già da lunedì.
“Noi voteremo sì al passaggio di Sappada in Friuli – conferma D’Incà – lo hanno deciso i cittadini con un referendum e la loro volontà è sacra. Ma questo cambio causerà inevitabilmente una reazione a catena che porterà, se non faremo qualcosa in tempo, decine di altri Comuni bellunesi e veneti a chiedere di passare in Friuli”.
“Belluno – continua il deputato – è infatti un cuneo fra una Regione a statuto speciale e due Province a statuto speciale e i nostri Comuni non possono giocare alla pari con i dirimpettai. Per questo motivo ho chiesto che venga istituito un fondo per i Comuni di confine con il Friuli”.
Un emendamento sull’argomento firmato dal deputato bellunese del Movimento 5 Stelle è stato reso inammissibile, ma le altre forze politiche si sono dimostrate disponibili. Il lungo lavoro di tessitura operato dal parlamentare in questi anni ha portato a un risultato che, nel futuro prossimo, sarà di grande rilievo per la montagna veneta.
“Ho chiesto in commissione al Pd di poter ragionare sul tema del fondo di confine nella legge di bilancio del 2018, istituendo finalmente questo istituto – rivela infatti D’Incà – tramite un fondo triennale da incardinare su quello già esistente per i Comuni che confinano con il Trentino Alto Adige. Ho avuto risposte positive da parte del Pd e di Democrazia Sociale, mentre dalla Lega, che di questa faccenda si è sempre disinteressata, non abbiamo avuto risposte di alcun genere perché non erano nemmeno presenti in commissione ”.
“Questo fondo – conclude il deputato bellunese – è fondamentale e potrà evitare la reazione a catena che porterebbe alla fuoriuscita di decine di Comuni della montagna veneta. Va fatto in fretta, almeno fino a quando avremo deciso quali materie saranno di competenza, come previsto dai referendum del 22 di ottobre, del Veneto e di Belluno. La montagna aspetta un segnale forte che la politica non può più negare”.