Per il Referendum Regionale, queste sono le osservazioni critiche che faccio mie:
· Il Partito Democratico Regionale, non so per quale misteriosa motivazione, sostiene il referendum Regionale scimiottando la Lega con la speranza di non perdere consenso a destra. Pura illusione. Anzi! La Destra ed in particolare la Lega (Maroni-Zaia) sta vellicando la pancia della società lombarda o veneta con l’ unico obbiettivo di mantenere il potere al nord. In nuce, questa iniziativa è o potrebbe essere il primo passo verso la richiesta di indipendenza!
Non possiamo sottovalutare questa spinta al “frazionismo” che sta investendo le società occidentali.
Basta ricordare la “Brexit”, la “Catalogna” e ……. A ben vedere è il riemergere dell’ egoismo degli uomini, delle categorie, delle realtà territoriali che vogliono mantenere ed aumentare il proprio benessere. E’ per questo che si chiama in causa il pericolo dell’ immigrazione!
Aggiungo, a ragion veduta, il “frazionismo” che ha segnato il percorso dello stesso Partito Democratico con la fuoriuscita degli ex comunisti (?) contagiati dal virus della, personalizzazione e del pregiudizio, se non odio personale, verso la dirigenza del Partito Democratico in particolare verso il Segretario.
Che dire poi della non partecipazione della minoranza di Orlando e Emiliano al celebrazione del decimo anniversario del Partito ??
Infantilismo politico !!
Per il Referendum Provinciale queste sono le osservazioni che faccio mie:
· L’iniziativa è l’ ennesima “presa in giro” del “popolo bellunese”.
Ma come!
Questo è il nono o decimo referendum sempre sullo stesso quesito con gli esiti che sappiamo.
Il vero passo in avanti, ottenuto per la pervicace azione dei Consiglieri regionali Guido Trento e Sergio Reolon, è stato l’ inserimento nello Statuto regionale dell’ ART. 15 che prefigura proprio la specificità della Provincia di Belluno seguito dalla Legge Regionale 25 che ne dà esecuzione.
Semmai è l’articolazione Politica, Istituzionale e Sociale che deve muoversi con determinazione ed unità di intenti per l’ applicazione della Legge 25.
Per cui il problema è politico (nostro !!) non istituzionale !!
I Referendum sono uno strumento delicato che deve essere utilizzato a ragion veduta e su obbiettivi di ordine generale.
Dico di più: la pletora di Referendum su ogni argomento segna la fine della Democrazia dei Partiti.
Quasi per disperazione si ricorre a questa “forma di Democrazia diretta” con l’ illusione di dare più forza alla partecipazione popolare.
E’ esattamente l’ opposto !
E’ la politica, meglio il suo primato, che deve “mediare” e dare risposte concrete agli interessi ed ai bisogni della gente.
La politica non può essere la mera rappresentanza dei “desiderata” del popolo, qualunque essi siano.
Eppoi il popolo non ha sempre ragione !
Diversamente mi si deve spiegare come è stato possibile che, il popolo plaudente, ha “eletto democraticamente” prima Mussolini e poi Hitler.
Mario Svaluto Moreolo
Segretario PD-CircoloOLTRARDO