Ripartizione netta delle competenze tra Stato e Regioni, attività produttive, giustizia di pace e autonomie locali. Sono questi i quattro punti cardine del documento preparato da Confartigianato del Veneto con il contributo del costituzionalista prof. Mangiameli e del politologo Feltrin, per il dopo referendum veneto del prossimo 22 ottobre. Il tutto sarà consegnato al governatore Luca Zaia, lunedì 16 ottobre a Vicenza, alla presenza dei presidenti delle sette Confartigianato provinciali.
“L’esito del voto referendario, se positivo – spiega la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella – non potrà essere che un primo traguardo. Il mondo della piccola impresa, che rappresento come Associazione, si attende che da lì abbiano avvio azioni per un vero percorso di autonomia, condiviso da tutte le forze politiche, abbandonando quelle logiche politiche che finora, invece, hanno dominato”.
Con questi auspici nelle ultime settimane Confartigianato del Veneto ha lavorato per produrre il documento che nei prossimi giorni sarà nelle mani del governatore Zaia.
“Sappiamo bene – continua Claudia Scarzanella – che all’indomani di un risultato referendario positivo non avremo, come veneti, nulla di più di oggi. Si aprirà, invece, un negoziato tra Stato e Regione, dall’iter piuttosto lungo, durante il quale appunto bisognerà lavorare in sintonia per conquistare l’autonomia attesa. Per questo, come mondo dell’artigianato e della piccola impresa, ci siamo attrezzati in anticipo per fornire alla Regione alcune indicazioni di obiettivi”.
“Nel documento – continua la presidente Scarzanella – chiediamo che abbia fine quella confusione di interventi tra Stato e Regione che continuiamo a vivere quotidianamente con appesantimenti di burocrazia e con spalleggiamento di responsabilità per competenze sovrapposte. Così come proponiamo una Giustizia di pace autonoma, alla luce della storia stessa di questo istituto. In ambito di attività produttive, intese come artigianato, agricoltura, commercio, le indicazioni che esprimiamo sono nella direzione di valorizzazione delle diversità geografiche, in alternativa a un abito uguale per tutti lungo l’intero stivale. Chiediamo anche un riordino degli Enti locali, riconoscendo legittimità piena alle province e assegnando a ciascuno di loro compiti precisi e netti”.
“L’autonomia dovrà altresì realizzarsi – conclude la Presidente – attraverso un’istruzione tecnica e professionale dei giovani rispondente alle necessità del territorio, ma pure con politiche contrattuali a misura delle piccole imprese. E tutto questo è scritto nel documento di Confartigianato del Veneto”.