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domenica, Settembre 8, 2024
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Il Sap di Belluno manifesta in piazza a Montecitorio giovedì con le altre sigle dell’autonomia sindacale

Giovedì 12 ottobre a Roma, sarà presente anche una delegazione del Sindacato Autonomo di Polizia di Belluno.
Unitamente ai colleghi delle altre province venete e di tutta Italia, il SAP manifesterà in Piazza Montecitorio alle ore
11.00, unitamente al SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) e al CONAPO (Sindacato Autonomo dei Vigili del Fuoco).

Il problema all’origine della protesta – fa sapere la segreteria provinciale del Sap bellunese – non riguarda soltanto il rinnovo del contratto di lavoro (fermo dal 2009), per il quale ad oggi sono state avviate le trattative con la misera disponibilità di 11 euro netti di aumento al mese per un agente, ma riguarda tutta la condizione dell’intero apparato della sicurezza. Quindi la sicurezza degli operatori e dei cittadini sulle strade, dei poliziotti e dei detenuti nelle carceri e dei vigili del fuoco che hanno fatto i miracoli nelle zone devastate dal sisma e dagli incendi. Nello specifico noi del Sap, insieme a Sappe e Conapo, chiediamo un piano straordinario di assunzioni per fronteggiare le gravissime carenze di organico. La spending review, infatti, ha prodotto effetti devastanti. Sono stati tagliati dalla riforma del pubblico impiego della Madia, 50 mila uomini nelle Forze dell’Ordine per un corrispettivo di due miliardi di spesa pubblica che però non sono stati in alcun modo reinvestiti. Due miliardi di spesa, se si considerano solamente gli stipendi e i trattamenti accessori. Di questa enorme cifra, nulla è stato destinato alla sicurezza della cittadinanza e neppure dei poliziotti e vigili del fuoco in termini di trattamenti economici, equipaggiamenti, dotazioni e formazione. Non si tratta dunque di una questione di categoria – afferma il Sap – ma di un problema che riveste il bene primario della comunità, la SICUREZZA. In questo contesto l’emergenza stranieri ha determinato a livello nazionale la
distrazione di oltre 4000 uomini solo nella Polizia di Stato; un aumento della popolazione carceraria e infiniti altri problemi. L’Istat ha rilevato infatti, che nonostante la crisi economica, il problema principale che i cittadini avvertono è proprio quello della sicurezza, un riscontro oggettivo, una verifica sul campo che non può essere assolutamente ignorata. La sicurezza deve tornare al centro dell’agenda dei Governi e noi – prosegue il Sap – manifestiamo per chiedere che la prossima legge di stabilità rappresenti un’inversione di tendenza quanto mai indispensabile. L’apparato della sicurezza e del soccorso pubblico è oramai al collasso. Le strutture sono fatiscenti e fuori norma, servono uomini perché l’età media ha raggiunto dei livelli allarmanti, oltre 48 anni. Il controllo del territorio è diminuito e sono state tagliate il 40% delle volanti in dieci anni; sono diminuiti gli uomini su strada, stessa cosa vale per le carceri dove risulta improcrastinabile la sostituzione della vigilanza dinamica con altri strumenti in grado di meglio garantire i poliziotti nel rischioso rapporto con i detenuti. Condizione per nulla dignitosa, è quella dei vigili del fuoco che hanno titolo a pretendere la stessa considerazione politica degli altri corpi. In questo settore si dovrebbe immediatamente procedere all’unificazione dei dipartimenti della pubblica sicurezza e del soccorso pubblico, tagliando i costi inutili di alcune poltrone, anziché volanti e autopompe. A tal proposito,
come Consulta Sicurezza (Sap, Sappe e Conapo) manifestiamo per chiedere anche una rimodulazione del provvedimento di riordino delle carriere, rivelatosi ad oggi estremamente penalizzante per il personale in
divisa e per nulla funzionale al miglioramento dell’organizzazione interna. La nostra protesta – conclude il Sap – concerne il ruolo, la dignità e quindi il livello del servizio che i nostri colleghi prestano ai cittadini.
Per questo motivo abbiamo invitato la società civile a partecipare alla manifestazione organizzata in loro
nome.

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