Venezia, 11 ottobre 2017 – “Zaia fa un uso furbesco e personalistico del proprio ruolo, che dovrebbe essere di garanzia. L’appello ai sindaci su carta intestata della Regione è vergognoso, di fatto li esorta a fare qualcosa che non possono. Lo dice la legge”. Graziano Azzalin, consigliere del Partito Democratico contesta l’invito fatto dal governatore a tutti i primi cittadini del Veneto affinché promuovano le modalità di voto del 22 ottobre con una lettera da inviare a tutti gli elettori del proprio Comune.
“Zaia continua a giocare sporco, è inutile che dica di non aver voluto ‘inquinare’ la consultazione spedendo lui stesso la lettera come presidente della Regione. Non è una magnanima concessione, semplicemente non può farlo. E così adesso prova a corteggiare i sindaci, amici e non, scaricando su di loro ogni eventuale responsabilità. Ma anche per i sindaci il discorso è identico: devono attenersi alla normativa elettorale e limitarsi alle comunicazioni istituzionali necessarie. Se vogliono fare propaganda la facciano a titolo personale e con soldi propri, non dei cittadini. È bene ribadire che votare o non votare sono due scelte che hanno identica legittimità, poiché è previsto il quorum. Vogliamo o no conoscere il libero parere dei veneti? E allora il governatore si adegui e rispetti il suo ruolo istituzionale, smettendo di parteggiare per chi la pensa come lui. Questa lettera è un intervento a gamba tesa, quasi ricattatorio nonostante i toni melliflui, oltre a essere un invito a violare la legge”.