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Comincio dai 3 2017-2018 Feltre. Progetto di educazione teatrale e stagione per le nuove generazioni

Feltre, 15.09.2017 – È stato presentato questa mattina, presso la Sala giunta del Municipio di Feltre, alla presenza del Vicesindaco e Assessore alla Cultura Alessandro Del Bianco e di un nutrito gruppo di dirigenti e insegnanti di vari istituti scolastici feltrini, il progetto di Educazione Teatrale per le Nuove Generazioni Comincio dai 3.
L’assessore Del Bianco ha aperto la conferenza stampa riconoscendo l’importanza e il valore culturale del progetto ed esprimendo la volontà di dargli continuità sviluppandolo ulteriormente negli anni futuri.
In questa direzione va a collocarsi la novità di questa edizione di Comincio dai 3 che per una mattina ospiterà il vincitore del Premio Campiello Giovani, Andrea Zancanaro, con la lettura del suo racconto “Ognuno ha il suo mostro”, per rivolgersi direttamente a quella generazione che il direttore artistico Daniela Nicosia ha definito “la generazione dei sogni rubati”, dimostrando che è ancora possibile inseguire i propri sogni e riuscire a realizzarli. L’autore si è detto molto felice di poter incontrare le scuole e portare la propria testimonianza e ha sentitamente ringraziato Tib Teatro dell’opportunità offertagli.

Ringraziamenti agli organizzatori anche da parte della prof.ssa Zadra, che ha seguito il progetto per l’Istituto Comprensivo di Feltre e ora presente quest’anno per l’I.I.S. “Negrelli-Forcellini”, e che ha sottolineato il livello altissimo degli spettacoli, la professionalità, l’impegno che da sempre caratterizzano Comincio dai 3; da parte della prof.ssa Zancanaro del liceo “Dal Piaz” che ha parlato dell’esperienza positiva vissuta con i propri studenti in occasione dello spettacolo Shoa proposto nelle passate edizioni; e da parte della prof.ssa De Boni, rappresentante la scuola secondaria “G. Rocca”, che ha portato l’esperienza dei ragazzi che l’anno scorso hanno partecipato ai laboratori proposti da Tib Teatro e che hanno espresso la volontà di continuare il percorso, evidenziando come questo abbia dato loro la possibilità di elaborare ed esprimere le loro emozioni più profonde.

Daniela Nicosia

“Pensiero ed emozioni, su questa sfera agisce il teatro e per questa ragione dedicare un progetto di educazione teatrale ai più giovani ha un senso profondo sul piano sociale e culturale” – come sottolineato da Daniela Nicosia nell’esporre i contenuti della stagione – “Il teatro da secoli condensa esperienze e paure dell’uomo, ne enfatizza i tratti, ne è catalizzatore e motore catartico. Da secoli è luogo di condivisione, luogo in cui la comunità ritrova senso d’appartenenza, luogo capace di orientare forme di rinnovamento, agendo in quel non luogo che è il pensiero, che sono le emozioni di chi partecipa al rito teatrale.”
Per questa sincera convinzione da venticinque anni Tib teatro, dedica il suo lavoro artistico ai bambini e ai ragazzi, attraverso la produzione di spettacoli per tutte le età, dai 3 in su, e attraverso progetti di formazione ed educazione al teatro quali questo. Un progetto educativo dunque Comincio dai 3, non solo una stagione, ma un contributo al percorso di formazione dei più giovani attraverso quella sorta di educazione sentimentale che sono le arti e i linguaggi della scena, in cui ad essere protagonisti sono gli esseri umani con i loro atti, le loro emozioni, il loro immaginario.
A caratterizzare il cartellone di quest’anno, due aree: il progetto accoglienza e quello sulla letteratura che riflettono il rapporto col nostro tempo, intrecciando tematiche che avranno esiti sia negli spettacoli a cui i ragazzi potranno assistere, che nei laboratori che verranno attivati, come di consueto, nelle scuole, al fine di promuovere nei più giovani quella circolarità tra fruizione ed esperienza del teatro.
Due le nuove produzioni di Tib Teatro in cartellone quest’anno, gli spettacoli: Sotto diverse stelle e La Guerra dei Bottoni. Il primo, per il progetto accoglienza, racconta di una bambina triste, “nata sotto diverse stelle”, che di notte, per mare, chiede alle stelle di farle compagnia e queste le raccontano storie, tessute come un gioco, per farle tornare il sorriso.
Storie per imparare a confrontarsi con l’altro e saperlo accogliere nella sua unicità, nella sua diversità, perché riteniamo che lo sforzo educativo in una società multiculturale non consista mai nel far diventare uguale ciò che è diverso. Sotto diverse stelle, per le scuole dell’infanzia e il primo ciclo delle primarie, si realizzerà direttamente nelle aule scolastiche, per donare le sue suggestioni, e parlare con semplicità di rispetto dell’altro, in un particolare rapporto di vicinanza con i piccoli spettatori.
La Guerra dei Bottoni, per le primarie dalla terza e le secondarie di primo grado, dall’omonimo romanzo di Pergaud, per la sezione teatro e letteratura, rimanda ad un tempo in cui le “guerre” tra bande di adolescenti si consumavano con ingenuità ai margini del bosco in uno scenario naturale, con il quale i giovani protagonisti conservavano ancora un forte rapporto. La preparazione degli assalti tra rami, cespugli, grotte, sentieri, atti a nasconderli e a disperderli, la pianificazione delle strategie, la gloriosa costruzione del fortino e la sua ignominiosa distruzione, i primi tormenti amorosi, il dolore del tradimento e la gioia delle piccole vittorie nelle quali i bottoni, asportati dai vestiti del nemico, erano il bottino più ambito, ci dipingono un mondo dominato dalla voglia di avventura, dal quale gli adulti sono esclusi proprio perché incapaci di ricordare di aver combattuto anch’essi le medesime battaglie. Forte è anche la relazione delle due bande col loro paese, per la cui gloria combattono, paese che rappresenta non solo le loro radici, ma la loro identità. Questo senso d’appartenenza, queste relazioni forti, esistono ancora per i ragazzi di oggi? E in quale contesto? Le bande delle periferie metropolitane di oggi sono ben altra cosa da quelle descritte da Pergaud. La guerra che combattono i suoi ragazzi è un gioco, condotto con estrema serietà ma un gioco, che permette loro di crescere, imparando a perdonare laddove si vince, a restare in piedi laddove si perde.

Sempre per teatro e letteratura, liberamente ispirato a Le Città Invisibili di Italo Calvino, il suggestivo allestimento L’Atlante delle città, per le scuole primarie. I bambini vengono accolti all’interno di un grande tendone, installazione incastonata nello spazio teatro tra palco e platea, nel quale i piccoli spettatori sono invitati ad entrare per ascoltare la storia all’interno della storia stessa! Lo spettacolo si sviluppa infatti attorno ad una meravigliosa macchina scenica che accoglie, si apre e si trasforma sotto gli occhi degli spettatori, diventando aereo ad elica, bicicletta, lanterna magica… Qui si nascondono storie, personaggi, racconti, immagini, disegni. Lentamente, una dopo l’altra, appaiono “città invisibili”, infilate nei cassetti, tra sportelli e nascondigli, città capovolte, immerse nell’acqua, ricamate in carta, ritagliate nel rame, costruite di corda e di spago, appese a fili sottili e trasportate da cigolanti carrucole. Uno spettacolo che rappresenta, per queste sue particolarità, un’esperienza visiva ed emotiva, di grande delicatezza e fascinazione.
Con Storia di Ena, per le secondarie di primo e secondo grado, che intercetta, per le sue tematiche, sia il progetto accoglienza che quello sulla letteratura (è infatti tratto dal romanzo Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda) ci imbattiamo in una storia al presente: la vera storia del lunghissimo viaggio di Enaiatollah, ragazzo afghano, partito dalla sua terra di origine quando aveva 10 anni e arrivato in Italia all’età di 17. Con autentica, commossa partecipazione lo spettacolo ci accompagna nelle pieghe del fenomeno migratorio, affrontando con un linguaggio semplice una problematica controversa, sollecitando un’intima riflessione su noi stessi in relazione all’altro, a chi ci appare diverso, straniero, sui nostri limiti, sulle nostre paure.

Per i più piccoli delle scuole dell’infanzia, nel divertentissimo Il Cubo Magico è invece il gioco, il terreno d’incontro tra Uno e L’Altro. Un mondo (e un palco) pieno di soli cubi colorati: per Uno sono solo cubi, per L’Altro qualcosa di speciale perché L’Altro possiede il dono della creatività! Il gioco ha così inizio, tra una sequela di invenzioni, scoperte, scherzi che finiranno col coinvolgere Uno nel meraviglioso gioco di un’amicizia nascente, dell’immaginazione e della fantasia!
Dolci storie improntate al tema dell’affettività caratterizzano gli spettacoli del sabato pomeriggio per le famiglie. Il tenero rapporto madre-figlia è tratteggiato con delicatezza ne La Favola delle Stagioni attraverso il mito di Demetra – dea dei raccolti e dell’agricoltura – e Persefone – la sua bellissima figlia – mito con il quale la Grecia antica cercò risposte ai misteri connessi al ciclo della natura, che viene qui raccontato ai più piccoli proprio come una favola, con un linguaggio semplice e gioioso, musiche e danze greche.
In cerca di una mamma è il protagonista de Le Avventure di Pulcino, perché si sa che la prima cosa che cerca un cucciolo è la mamma! Ad aiutarlo in questa ricerca insieme a Gelsomina, che di mestiere fa l’aggiusta cose, uno strampalato anatroccolo proveniente dallo spazio che si metterà a capo della spedizione “Cerca una mamma per Pulcino”. Un viaggio che li porterà in una città puzzolente fatta di cartoni, poi in un bosco di ombrelli e ventagli ed infine in un enorme mare blu. Tra scoperte, avventure, incontri con improbabili mamme, seguiremo la storia di Pulcino fino all’epilogo finale dove, sotto un cielo stellato, finalmente troverà affetto e serenità tra le braccia di chi lo ha amato fin dal primo sguardo!
E gli abbracci, si sa, sono un posto perfetto in cui abitare. Questo ci racconta il delicato Abbracci, spettacolo selezionato dai più importanti festival internazionali. Due Panda stanno costruendo casa, ognuno la propria. Si incontrano. Si guardano. Si piacciono. E poi? Come si fa a esprimere il proprio affetto? Come far sentire all’altro il battito del proprio cuore? Come si può condividere il bene più prezioso? È necessario andare a scuola, una scuola speciale: una scuola d’abbracci. Perché con gli abbracci si possono esprimere tante cose: ci si fa coraggio quando si ha paura, si può festeggiare una vittoria, la gioia di un incontro o la speranza di ritrovarsi quando si va via. E così i nostri due Panda imparano a manifestare le proprie emozioni…

Esprimere emozioni, esprimersi, entrare in confidenza con la propria interiorità, e dare forma a tutto questo. Stare alle regole, rispettare il gioco di squadra, fronteggiare la propria timidezza, accogliere l’altro per ciò che è e percorrere un pezzo di strada insieme. Esercitare l’ascolto, specchiarsi nelle storie altrui, riflettere, divertirsi in un contesto culturale condiviso. Questo il teatro sa donare ai più giovani, affinché siano protagonisti sulla scena della vita, protagonisti del presente, del loro tempo e di quello che verrà.

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e PRENOTAZIONI SCUOLE
dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 Tib Teatro allo 0437 950555

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