Feltre, 13 settembre 2017 – Come rilanciare e promuovere adeguatamente il tratto finale dell’Altavia n°2? Quali azioni congiunte si possono fare per accogliere le necessità di un turismo in continua evoluzione, che chiede prodotti fruibili nel weekend o nell’arco di pochi giorni? Su quali peculiarità puntare? Domande per le quali il Consorzio turistico Dolomiti Prealpi, all’interno del progetto di Valorizzazione del territorio Feltrino, finanziato dal Fondo per i Comuni Confinanti, cerca una risposta comunitaria, coinvolgendo tutti i soggetti potenzialmente interessati al rilancio del tratto di Altavia compreso tra il Parco di Paneveggio e Feltre. La prima riunione sul tema si è tenuta ieri pomeriggio, nella sala riunioni della Birreria Pedavena, alla presenza, oltre che dei rappresentanti del Consorzio Dolomiti Prealpi, dell’Apt di San Martino di Castrozza, del direttore del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Antonio Andrich e del suo omologo Vittorio Ducoli del Parco naturale di Peneveggio, del CAI di Feltre e del SAT di Trento, dei gestori dei rifugi operanti nella zona, delle guide alpine e naturalistiche, oltre ai rappresentanti istituzionali di Feltre, Cesiomaggiore, Pedavena e Sovramonte.
Diego Gallo di Etifor, consulente per il Consorzio Dolomiti Prealpi per il progetto di Valorizzazione del territorio feltrino, ha illustrato ai presenti l’idea di valorizzare adeguatamente l’idea progettuale: “L’Altavia n° 2 è un prodotto sofisticato, che unisce diverse professionalità, ecco perché è necessario radunare attorno ad un tavolo tutti questi soggetti, per ragionare sulla promozione e sul rilancio del tratto che va dal Passo San Pellegrino fino a Feltre, attraversando le Vette Feltrine.. Un percorso che unisce due parchi naturali, Parco di Paneveggio e Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, di straordinaria importanza, naturalistica ma anche culturale. L’Altavia n° 2 al momento vede il fenomeno turistico concentrarsi nella parte nord, con la stragrande maggioranza degli escursionisti che una volta arrivati al Passo Cereda scende a valle, evitando così la traversata delle Vette Feltrine. Questo è dovuto a diversi fattori, dalla difficoltà di alcuni tratti del percorso alla mancanza di adeguati collegamenti con Feltre e la pianura. Ma alla base c’è prima di tutto il profondo cambiamento del tipo di turismo e di turista al quale stiamo assistendo in questi ultimi anni: al giorno d’oggi si fanno più vacanze nel corso dell’anno ma più brevi. Di conseguenza il mercato turistico chiede dei prodotti fruibili nel weekend o nel cosiddetto long weekend. E’ necessario quindi costruire tutti insieme delle proposte che vadano incontro a queste esigenze. Penso ad esempio a proposte per il weekend o per il long weekend come la “traversata delle Vette Feltrine”, o “L’anello del Cimonega” o ancora all'”Altavia dei Parchi. Inoltre va rivisto anche il senso di percorrenza: al momento l’Altavia ha la direttrice nord-sud, ma nel tempo sono cambiati i turisti ma anche i vettori. Oggi il turista non si muove più solo in auto, ma anche con l’aereo, e gli hub più vicini a noi sono a Venezia, Treviso e Verona. Ecco quindi che assume un grande valore strategico pensare alla possibilità non solo di arrivare ma anche di partire da Feltre. Infine, vogliamo attivare azioni di co-marketing con le aziende del territorio”.
Manuel Corso, direttore dell’APT di San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi, ribadendo l’interesse verso il progetto, ha esposto brevemente quanto già la sua organizzazione ha messo in campo nel settore dei prodotti turistici dedicati ad escursionisti e camminatori. “Come APT già da tempo collaboriamo anche con i rifugi del Bellunese – ha spiegato Corso – proprio perché reputiamo fondamentale attivare sinergie. Anche in questo progetto si può fare molto, insieme, ragionando sui servizi offerti (dall’accoglienza al grande nodo dei trasporti), sui prezzi, sui servizi aggiuntivi e unendo le proposte già esistenti.
Con una grande attenzione alla logistica dei sentieri, uno dei problemi da affrontare, come hanno ribadito Tarcisio De Florian e Stefano Zannini, responsabili delle commissioni sentieri del SAT e del CAI di Feltre: “Una delle criticità è il Passo del Comedon – ha spiegato De Florian – un passaggio alpinistico che non è facile rendere fruibile al grande pubblico. E’ questo uno dei motivi per il quale quasi tutti coloro che fanno l’Altavia 2 si fermano al Passo Cereda. Occorre studiare un’alternativa più semplice per raggiungere il Rifugio Boz.. Noi ci stiamo lavorando da un paio d’anni, migliorando anche la segnaletica, ma non abbiamo ancora ufficializzato la cosa, perché quando si creano dei percorsi ufficiali ci sono delle responsabilità e dobbiamo essere certi che i percorsi siano perfettamente preparati, altrimenti creiamo solo ulteriori difficoltà agli escursionisti”.
Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi e Parco di Paneveggio hanno posto l’accento sulle sinergie già in essere tra le due realtà e l’importanza che il tratto finale dell’Altavia 2 riveste anche nei processi che interessano i due parchi naturali. “Anche noi desideriamo essere parte attiva nella definizione del prodotto turistico legato all’Altavia – ha spiegato Andrich – cercando di portare all’interno del dibattito la nostra visione e i valori che come Ente Parco vogliamo veicolare, non solo dal punto di vista naturalistico ma anche culturale.
Un aspetto, quello culturale, condivisa anche da Mauro Varaschin della Cooperativa “Mazarol” e dall’assessore all’ambiente del Comune di Feltre, Valter Bonan, che vedono proprio nella città murata un valore aggiunto da valorizzare: “L’integrazione a carattere culturale di una proposta prettamente naturalistica – ha spiegato Bonan – è una carta da giocare, costruendo delle proposte ad hoc. Senza dimenticare, però, che noi abbiamo delle peculiarità uniche anche per quanto riguarda gli aspetti naturali. Penso alla biodiversità della nostra vallata e anche all’accoglienza sobria che si può trovare nei nostri rifugi, coerente con lo spirito dell’Altavia”. Considerazioni approvate anche dal vicesindaco di Cesiomaggiore, Carlo Vigna e dal sindaco di Sovramonte, Federico Dalla Torre, che hanno ribadito l’interesse delle due amministrazioni per il progetto.