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lunedì, Ottobre 14, 2024
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Uova al fipronil. Benedetti: “Le tre cose che dovrebbe dire il ministro Martina all’incontro europeo sull’agricoltura di Tallin”

Silvia Benedetti, deputato

“La questione delle uova contaminate dal fipronil sarà all’ordine del giorno della riunione informale dei ministri dell’agricoltura dal 3 al 5 settembre a Tallin. Che cosa andrà a dire il Ministro Martina in proposito? Si coordinerà con la Ministra Lorenzin? Ascolteremo solo frasi di rassicurazione per i consumatori sui rischi, elogi riguardo l’efficienza del sistema di tracciabilità delle uova e del sistema di allerta che sicuramente c’è stata, oppure da questo primo incontro internazionale emergeranno finalmente anche risposte chiare sulle responsabilità di quanto accaduto ed una strategia politica che tuteli salute ed ambiente?“

Così in una nota interviene la deputata Silvia Benedetti del Movimento 5 Stelle.

“Chiediamo al Ministro Martina che nella riunione in Estonia non tralasci almeno tre aspetti: l’urgenza di regolamentare il commercio online dei prodotti fitosanitari facendosi ovviamente carico di sollecitare il governo di cui fa parte a emanare il decreto attuativo previsto dal d.lgs 150/2012, che dopo anni colpevolmente ancora non è stato emanato;
nella valutazione dei rischi provocati dalla assunzione del fipronil presente nelle uova, ricordare che non esiste solo la tossicità acuta, unico metro di misura che viene nominato, ma anche la tossicità cronica, quella cioè derivante da una assunzione costante di una determinata sostanza, che è più subdola, ma altrettanto pericolosa perché arreca danni nel tempo. Sarebbe quindi giusto divulgare una corretta informazione anche in merito all’ADI, la soglia della dose giornaliera ammissibile che una persona può assumere, in modo che non venga oltrepassata” Prosegue Benedetti

“Ultima questione: vada dato seguito a quanto indicato nello studio prodotto a dicembre del 2016 dal Servizio di Ricerca del Parlamento Europeo, che, con il supporto di molti dati, offre precise indicazioni strategiche e politiche agli Stati per tutelare ambiente e salute puntando, di fatto, su un altro modello di agricoltura e di alimentazione. Se ciò fosse stato preso in considerazione, oggi non ci troveremmo a dover fare fronte alla emergenza fipronil”.

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