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Caccia. Zanoni (PD) e Bartelle (M5S): “Via libera all’uccisione di animali stremati dalla siccità: Zaia disprezza animali, legge regionale e stragrande maggioranza dei veneti”

Patrizia Bartelle

Venezia, 1 settembre 2017 – “Sempre e comunque a disposizione del mondo venatorio, anzi di una loro minoranza, quella più estremista. Il no della Regione alla sospensione della preapertura della caccia lo certifica definitivamente”. A dirlo sono Andrea Zanoni (PD) e Patrizia Bartelle (M5S) dell’Intergruppo Benessere e Conservazione Animali del Consiglio regionale Veneto che contestano la decisione di Palazzo Balbi di tirar dritto: domani 2 settembre si potrà sparare.

“Abbiamo avuto un’estate da record per siccità e carenza d’acqua, con allevatori costretti a portare addirittura il fieno in montagna perché i prati sono secchi. Lo stesso Zaia ha parlato di disastro per l’agricoltura e di indennizzi per avversità atmosferica. Dal canto suo l’Ispra, agenzia statale tecnica e scientifica, ha certificato quanto affermato da numerose associazioni animaliste e ambientaliste: la fauna selvatica è allo stremo e per questo ha chiesto alle Regioni alcuni provvedimenti restrittivi, dal no alla caccia d’appostamento cioè alla preapertura, al rinvio della caccia alle specie acquatiche ad ottobre, passando per il divieto di caccia nelle aree colpite dal fuoco e allo stop all’addestramento cani. La risposta è stata negativa su tutta la linea. Così da domani migliaia di animali selvatici verranno condannati al massacro, in violazione della legge veneta che dà al presidente della Regione il potere di sospenderla per avversità come la siccità”.

Andrea Zanoni

“Zaia – insistono Zanoni e Bartelle – ha dimostrato di essere marcatamente di parte: il rinvio della preapertura non avrebbe comunque compromesso la stagione venatoria che si poteva aprire tra un mese. Evidentemente non è il Governatore di tutti i veneti, in gran maggioranza contrari alla caccia, che vogliono proteggere l’ambiente e un patrimonio di tutti come la fauna selvatica, dimostrando insensibilità e disprezzo per gli animali, per la legge regionale e per l’Ispra”.

 

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