“La battaglia non dev’essere solo sull’elettività, in questo momento ultimo dei problemi, ma sulle competenze e sulle risorse che devono essere corrisposte a questo ente in base alle sue necessità e alle capacità di governance che vuole mettere in campo”.
Lo sostiene Sebastiano Casoni, segretario dei Giovani democratici della Provincia di Belluno, in relazione al disegno di legge promosso dalla Regione volto a ripristinare l’elezione diretta del consiglio provinciale e del suo presidente.
“Molta chiarezza su questo tema la deve fare Roma, per Belluno però, sappiamo tutti che è Venezia in primis a latitare.
Serve anche un cambio di passo sul territorio – prosegue Casoni – dove si fa sempre più necessaria una riorganizzazione di funzioni tra comuni, enti intermedi e appunto Palazzo Piloni.
La “provincia dei sindaci” poteva essere un opportunità per sconfiggere i campanilismi e le diatribe territoriali che da anni frenano lo sviluppo del bellunese.
Ad oggi questo non è accaduto ed è quindi sempre auspicabile un rinnovamento (se non altro di vedute) da parte di politica e amministratori locali”.