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86 anni fa Starace in Nevegal al raduno con 9mila dopolavoristi. Il rione Borgo Prà vince la gara di 14 chilometri

Achille Starace, vicesegretario del Partito fascista e Commissario dell’Opera nazionale dopolavoro, il 16 agosto del 1931 era a Belluno insieme a oltre 9mila dopolavoristi per il raduno escursionistico interregionale di Ferragosto sul Col Nevegal. Trentadue le province coinvolte, della Lombardia, le Tre Venezie e dell’Emilia. Con trenta complessi in costume, 22 cori e 14 corpi musicali.
Starace arriva alle 9 del mattino sulla piana del Nevegal accompagnato dalle autorità, sulle note festose delle musiche e dei cori e degli applausi della gente. Insieme a lui il senatore Beretta, il segretario federale di Belluno Dino Gusatti Bonsembiante, il viceprefetto commendator Riva, gli onorevoli Zugni-Tauro e Protti, il commendator Viganò della Direzione generale dell’Opera Nazionale Dopolavoristi, i consoli Morgantini e Pancrazio.
La marcia di regolarità in montagna si snoda in un percorso di di 14 chilometri su un dislivello di 750 metri. Starace dà il via alle 94 pattuglie allineate, dopodiché ha inizio la sfilata di trenta gruppi folcloristici che dura per 40 minuti.
“La splendida zona collinosa del Nevegal – si legge nell’articolo di cronaca del Corriere della Sera del 17 agosto 1931 – ha avuto la sua giusta valorizzazione turistica grazie al Capo del fascismo bellunese”.
Alle 12.30 cominciano ad arrivare al traguardo le pattuglie in gara. Alle 14 Starace lascia il Colle. Ad aggiudicarsi la Coppa del Duce è la squadra del dopolavoro rionale di Borgo Prà. (rdn)

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