10 agosto 2017 – “Ho depositato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente in merito al caso degli incendi dei rifiuti in Veneto. In queste ultime settimane in cui tutt’Italia è colpita da una serie impressionante di incendi, moltissimi sono connessi alla combustione di rifiuti. Nella nostra Regione si assiste da più di un anno a una serie lunga di incendi di rifiuti tant’è che su organi di stampa si è paragonato il territorio veneto alla «Terra dei fuochi» campana” dichiara il deputato del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà.
“Sui giornali si è parlato di fatto della Nek di Monselice, del grave incendio a Rossano Veneto-inerente a 1.500 metri quadrati del capannone adibito a deposito e trattamento di rifiuti speciali della ditta Fiorese Ecologia-, del grave incendio a Marghera di un capannone per il trattamento di rifiuti ingombranti della società Ecoricicli controllata da Veritas” prosegue il parlamentare.
“Sempre sugli organi di stampa si è parlato di voragini milionarie nei conti, arresti per corruzione e l’ombra della criminalità organizzata e del fatto che, nonostante il Veneto sia considerata una tra le più virtuose in Italia, la regione è attraversata da scandali e indagini sulle società operanti nel settore. Tra queste c’è Padova Tre, che nel 2001 ha creato Ecofficina, la coop entrata che gestisce il centro di prima accoglienza di Cona, in provincia di Venezia” continua D’Incà.
“Non dimentichiamo poi l’indagine di pochi giorni fa della direzione distrettuale antimafia di Brescia con l’ausilio della polizia giudiziaria del Noe che sta inquisendo anche dirigenti di importanti società per azioni miste quotate in borsa per le responsabilità di traffici di rifiuti Sud-Nord, contrariamente al passato quando i traffici avevano il verso opposto” afferma l’esponente penta stellato.
“Ho chiesto dunque al Ministro di intervenire per contrastare il traffico dei rifiuti verso il Nord l’Italia e verso la nostra Regione affinché non diventi il territorio di incenerimento dei rifiuti italiani e in modo che siano rispettate in maniera rigorosa le norme a garanzia della salute dei cittadini e dell’ambiente” conclude D’Incà.