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lunedì, Ottobre 14, 2024
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Nordic walking in Nevegal

In questi giorni niente salite, niente vette, niente trekking: sono con una nuova coppia di amici conosciuti giù in città che mi hanno convinta a praticare uno sport o meglio un’attività motoria che da qualche anno a questa parte è di moda e imperversa sia nella sua formula metropolitana, sia in quella in campagna sia in montagna: è il nordic walking.
Siamo nell’anello intorno alla stazione sciistica del Nevegal, ma d’estate è un percorso adatto a questo tipo di camminata. Si attraversano anche le piste da sci ora coperte di verde. Ma il passaggio più importante e più bello che i miei amici mi portano a scoprire è quello che dalla località case Valdart consente di godere di uno splendido panorama su Belluno, la Schiara e il Monte Serva oltre che le montagne dell’Alpago. Mentre passeggiamo di buon ritmo e con passo cadenzato, gli amici mi raccontano come si sono iniziati a questa attività che è nata tra gli anni Ottanta e Novanta, prima negli Stati Uniti e poi in Finlandia.
Abituata come sono al passo del trekking e alle salite, la camminata nordica mi mette inizialmente in difficoltà anche perché bisogna coordinare i movimenti e il ritmo di gambe e braccia. Ma dopo qualche minuto già me la cavo e ricevo i complimenti sinceri degli amici. La tecnica consiste nell’applicazione della forza delle braccia ai bastoncini ad ogni singolo passo: si usa il corpo intero, tutta la muscolatura è interessata.
Mi sono appena abituata al nuovo movimento e alla fatica diversa dal solito che siamo arrivati alla baita: è anche un rifugio ed è piena di avventori turisti e appassionati di montagna. Leggo sulla cartellonistica che l’anello del Nevegal prevede un dislivello di 450 metri comprensivo di brevi saliscendi. Il CAI la dà come escursione di tipo E, quindi facile. Il percorso – prosegue la mia amica che ci legge il cartellone davanti alla baita – è studiato appositamente per il nordic walking anche se lo si può percorrere pure in mountain bike. E chi volesse fare un po’ di jogging? Chiede M* con la curiosità di chi non è proprio un peso forma e vorrebbe tanto recuperarlo. Lo può fare: l’itinerario è adatto anche a questa attività motoria. Il periodo adatto è la tarda primavera o l’estate, ma anche in autunno qui i colori sono meravigliosi e, coperti adeguatamente, si può praticare il nordic walking anche nelle giornate che precedono le prime nevicate.
Usciti dalla baita ci rimettiamo in cammino: si va nella strada del ritorno e alla fine si sono percorsi 11 km.
La novità del nordic walking mi ha soddisfatta. Il percorso pure. L’amicizia, poi, è di quelle genuine, di quelle che la montagna talora contribuisce a rafforzare.
Allora: buona passeggiata!

Bruna Mozzi

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