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sabato, Giugno 10, 2023
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Scomoda coabitazione per il trenino. Il Bard è per il No al referendum, ma mantiene l’alleanza con l’Svp di Dorfmann, anche se lui va a braccetto con il Pd di Renzi che è per il Sì

Alessandra Buzzo
Alessandra Buzzo

“Questa riforma costituzionale è un’iniziativa centralista che non porta nessun beneficio al territorio bellunese, e per questo la bocciamo e continueremo a farlo, nonostante le posizioni del SVP e dell’onorevole Dorfmann” (come noto vicine al Pd e quindi al Sì per il referendum ndr).
A chiarire la posizione del Bard, Movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, e la sua scomoda coabitazione con l’Svp e il suo europarlamentare Dorfmann, è la presidente Alessandra Buzzo: “Il nostro è un movimento che fa dell’autonomia, anche di azione e di pensiero, il suo fondamento. Sappiamo da tempo che la posizione dei sudtirolesi è a favore di questa riforma, che li tutela maggiormente, ma questo non vuol dire che ci accoderemo a loro su questo fronte”.
“Non è una spaccatura dell’alleanza, – chiarisce Buzzo – tanto più che con Dorfmann continuiamo a collaborare per aprire Belluno all’Europa, sotto il profilo politico e infrastrutturale, come con il progetto del Treno delle Dolomiti. Lui stesso ha ammesso che questa riforma non garantisce alcuna tutela e autonomia ai territori ordinari, aggiungendo che il Bellunese ha bisogno di interventi normativi per ridurre il gap con la pianura e con i vicini”:

“Insomma, – conclude la presidente – ognuno guarda al benessere del proprio territorio, e se gli altoatesini pensano ai loro interessi, noi dobbiamo fare altrettanto; le nostre strade divergono in questa battaglia, ma dal 5 dicembre tornerà tutto alla normalità. Se qualcuno pensa che rinunceremo ai nostri ideali per ripiegare sulle posizioni del SVP, si sbaglia di grosso; anche chi cerca di confondere le acque, sperando di creare spaccature nel movimento e nelle nostre alleanze o di conquistare qualche “sì” nel bacino di voti che il Bard ha contribuito a portare all’onorevole Dorfmann, ha sbagliato obbiettivo: la nostra campagna per il no continuerà in piena autonomia, raggiungendo tutti gli angoli della provincia, per spiegare ai bellunesi che da questa riforma non arriverà nulla di buono per il nostro territorio”.

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