“Quello inscenato da De Menech e Dorfmann è un teatrino dell’assurdo. Un patto tra Pd e Svp per il riequilibrio delle terre alte? Sulla base di che cosa? Ricordo a entrambi che la riforma costituzionale di Renzi blinda solo le autonomie speciali, mentre per i territori ordinari non c’è nulla: al posto delle Province arrivano le aree vaste, che nessuno ha ancora capito cosa sono”.
A dirlo, all’indomani dell’incontro Dorfmann-De Menech, è il senatore Giovanni Piccoli: “Capisco Dorfmann, che fa benissimo gli interessi dell’Alto Adige e cerca di indorare la pillola al Bellunese dove comunque aveva incassato migliaia di voti. Capisco molto meno De Menech che sa benissimo come la riforma costituzionale – per la quale entrambi voteranno sì – affossi definitivamente la nostra montagna ordinaria”.
“E’ infatti un elemento pacifico quello per cui le Regioni a statuto speciale usciranno rafforzate dalla Riforma: lo dicono tutti i costituzionalisti e commentatori. E’ l’ennesimo favore della sinistra alla piccola ma influente Svp”, rimarca Piccoli.
“Quanto ai territori montani ordinari, si parla di aree vaste. Fino a qualche tempo fa, questo concetto – usato in ambito sanitario – faceva trasalire il Pd bellunese che vedeva un possibile scivolamento verso Treviso. Ora vedo che non se ne preoccupano, anzi”.
“Vedo poi che De Menech e Dorfmann viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda anche sul tema infrastrutture. Per il Bellunese no al prolungamento dell’A27 in cambio del trenino della Loacker che servirà ai turisti per visitare una riserva indiana, al massimo qualche circonvallazione calata dall’alto come a San Vito di Cadore. All’Alto Adige autostrada, treni ad alta velocità verso la Mitteleuropa, soldi a non finire e la certezza di vedere per altri 50 anni la loro autonomia al riparo dalle intemperie nazionali e internazionali in nome di quell’accordo De Gasperi-Gruber superato dal buon senso e dalla storia. Insomma, un accordo politico molto equo. I miei complimenti al Pd bellunese”, conclude Piccoli.