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mercoledì, Settembre 27, 2023
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Inaugurata in Prefettura, alla presenza di 65 studenti delle scuole secondarie di I° e II° grado, una mostra storico-documentaria in occasione del 50° anniversario dell’alluvione del 4 novembre 1966 

Palazzo dei Rettori sede della Prefettura
Palazzo dei Rettori sede della Prefettura

Il 4 novembre del 1966, quando la ferita lasciata dal Vajont era ancora aperta, una violenta alluvione ha investito il Nord – Est ed il Centro Italia, provocando numerose vittime ed ingenti danni al patrimonio artistico e culturale del nostro Paese.

Una delle province più colpite da quei tragici eventi fu quella di Belluno, dove estese inondazioni e numerose frane causarono la morte di 26 persone.

La piena dei torrenti travolse tutto ciò che incontrò nel suo percorso, distruggendo interi centri abitati e danneggiando o demolendo 4.300 edifici, 528 ponti e 1.346 strade.

Nel 50° anniversario di quella calamità, la Prefettura di Belluno, in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale e l’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea, ha allestito una mostra storico-documentaria con l’esposizione di riproduzioni di materiali tratti dall’archivio della Prefettura, di fotografie reperite presso gli uffici della Provincia e di articoli apparsi sul quotidiano locale “Il Gazzettino”.

Le zone colpite, le vittime, la conta dei danni, la macchina dei soccorsi coordinata dall’allora prefetto, Publio Petroccia, la solidarietà giunta alle popolazioni anche da paesi stranieri, il ruolo dei volontari: questo il contenuto dei pannelli esposti, sino al 13 novembre, sotto il porticato della Prefettura per essere facilmente visibili da tutta la cittadinanza.

L’inaugurazione della mostra, che si è tenuta nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Rettori, è stata dedicata soprattutto ai giovani.
Il professor Enrico Bacchetti, direttore dell’ISBREC, ha narrato, con l’ausilio delle immagini esposte, quegli avvenimenti agli alunni delle scuole secondarie di primo grado “Sebastiano Ricci” e “Zanon” e dell’Istituto Professionale Statale “Tommaso Catullo” di Belluno.
“Il ricordo di quei terribili giorni – ha evidenziato il Prefetto nel suo saluto – è la prima forma di prevenzione da certe tragedie. Solo attraverso la conoscenza di quanto accaduto le giovani generazioni potranno infatti comprendere pienamente l’importanza della cura e del rispetto del territorio, che costituisce la prima forma di tutela dal dissesto idraulico e idrogeologico”.
All’evento hanno preso parte, oltre al prefetto, il presidente della Provincia, l’assessore Regionale alla Protezione Civile e all’Ambiente, il consigliere regionale eletto nel Bellunese, i vertici provinciali delle Forze dell’ordine, il comandante del 7° Reggimento alpini, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, il direttore della Casa circondariale ed il giornalista Giovanni Lugaresi, all’epoca giovane cronista de “Il Gazzettino”, che ha portato la sua preziosa testimonianza ai ragazzi.

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