Tre sportelli “Punto arancione” attivi dai primi di novembre a Belluno, Feltre e Pieve di Cadore per dare informazioni gratuite sul futuro pensionistico a chi ne faccia richiesta. L’iniziativa è del sindacato Cisl del veneto in collaborazione con Solidarietà Veneto Fondo Pensione.
La campagna informativa “Punto arancione”, con 24 sportelli aperti nelle sedi di altrettante città del Veneto, intende richiamare l’attenzione del singolo lavoratore sulla sua situazione previdenziale, offrendo la possibilità di interpretare correttamente e gratuitamente i contenuti delle buste arancioni che l’Inps sta inviando per informare i lavoratori sulla loro pensione. Tutti i dettagli sulla rete degli sportelli saranno disponibili da novembre tramite il Numero Verde 800 995 035 e sul sito www.puntoarancione.it. Tutti gli sportelli della provincia di Belluno saranno aperti al pubblico nelle sedi Cisl dalle 17 alle 18 nelle seguenti giornate: il giovedì a Belluno, il mercoledì a Feltre e il martedì a Pieve di Cadore.
“L’importo della pensione stimato e comunicato ai cittadini tramite la Busta Arancione è una proiezione – avverte il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Franco Lorenzon – ed è ottenuto in maniera automatica: è basato sui contributi finora accreditati e sulla proiezione di quelli che ancora mancano al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento. I dati reali, invece, sono soggetti a molte variabili, quindi il contenuto delle Buste Arancioni potrebbe creare false aspettative e confondere i lavoratori su un aspetto cruciale della vita come il futuro pensionistico. In questo momento storico è fondamentale fornire ai cittadini gli strumenti necessari per orientarsi nelle scelte pensionistiche, perchè la pensione da diritto si sta trasformando a progetto individuale cui dedicarsi con responsabilità, consapevolezza e programmazione. In questo senso promuovere la cultura previdenziale e finanziaria, a partire dalle giovani generazioni, è fondamentale”.
Il progetto prende avvio in contemporanea anche con la profonda revisione della riforma Fornero sulle pensioni prevista dall’accordo sindacati e Governo dello scorso 28 settembre, “intesa apprezzabile in diversi punti – spiega Lorenzon – come la ricongiunzione gratuita dei contributi versati ad enti diversi, l’introduzione di requisiti più semplici per anticipare la pensione per i lavori usuranti e per i lavoratori precoci e l’anticipo pensionistico (Ape), ma non ancora abbastanza efficace sul tema decisivo del futuro pensionistico dei giovani”.
La provincia di Belluno rappresenta oltre il 12% (più di 6.000 lavoratori) dei circa 51.000 iscritti a Solidarietà Veneto. Da inizio 2016 è la provincia che, dopo Vicenza, registra la maggiore crescita, con oltre il 20% delle nuove adesioni dell’anno provenienti dal bellunese. Un andamento che conferma il trend di crescita molto sostenuta registrato negli ultimi 3 anni, segnale che i lavoratori del bellunese sono estremamente sensibili ai temi legati al welfare. Una curiosità: Belluno è l’unica provincia “rosa” in Veneto: la percentuale delle donne associate al fondo supera quella degli uomini.