“Gli immigrati in Italia hanno prodotto una ricchezza pari a 127 miliardi di euro, incidono sulla spesa pubblica per meno del 2% e hanno versato contributi per garantire la pensione a 640 mila persone. Quello che la Fondazione Leone Moressa ha rilevato è la dimostrazione concreta e oggettiva di quello che da anni come Federsolidarietà stiamo cercando di promuovere: se l’integrazione sul territorio avviene nel modo corretto, non solo argina i danni dovuti alla ‘ghettizzazione’ di queste persone, ma può portare persino a dei benefici per la nostra economia. E l’accoglienza diffusa è l’unica strada possibile per realizzare la migliore integrazione.” Questo è il commento di Roberto Baldo, Presidente di Confcooperative Federsolidarietà Veneto, all’indomani della presentazione al Viminale del sesto Rapporto annuale sull’Economia dell’immigrazione, realizzato dalla Fondazione Leone Moressa con il contributo della CGIA (Associazione Artigiani Piccole Imprese) di Mestre e con il patrocinio di OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) e MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale).
“I dati esposti nel Rapporto – prosegue Baldo – sono la prova che l’immigrazione è un fenomeno complesso e dalle molteplici sfaccettature, che può essere visto sotto un differente punto di vista.”
Un dato in particolare riguarda il Veneto: gli stranieri producono nella nostra regione una percentuale di valore aggiunto del 10,4%, superando la media nazionale che si attesta intorno all’8,8%.
Confcooperative Federsolidarietà in questi ultimi anni si è battuta, a livello regionale e nazionale, per diffondere fra le cooperative che gestiscono l’accoglienza dei migranti, una serie di linee guida e indicazioni pratiche per promuovere la pratica dell’accoglienza diffusa e della microaccoglienza.