San Vito di Cadore (BL), 06 – 10 – 16 Sono stati recuperati questa mattina alle prime luci, dopo una notte all’addiaccio sulla parete della Croda Marcora, due escursionisti tedeschi rimasti incrodati dopo aver sbagliato sentiero. I due, J.J., 35 anni, e K.S., 32 anni, dal bivacco Slataper avevano seguito la ferrata Berti, nel Gruppo del Sorapiss, ma, al momento di imboccare il sentiero 241 che porta a Dogana Vecchia, anziché risalire una cinquantina di metri per l’itinerario corretto verso la Cengia del Banco, erano scesi probabilmente ingannati dalla traccia lasciata da colate d’acqua, un errore già commesso anche da altri in precedenza in quel punto. Ritrovatisi sopra uno strapiombo, incapaci di proseguire o tornare sui propri passi, verso le 20 avevano lanciato l’allarme, dicendo di essere sul sentiero 241. Dalla centrale operativa del 118 si è subito cercato di verificare dove si trovassero nel territorio di Cortina. Una volta risaliti alle coordinate Gps, si è capito che erano ancora a San Vito di Cadore ed è stata allertato il Soccorso alpino di competenza.
Una decina di soccorritori si è portata alla base della parete e ha individuato il punto in cui erano incrodati i due uomini, a circa 2.000 metri di quota, sopra Pissandol. Per avvicinarsi le squadre avrebbero dovuto o ripercorrere il loro stesso tragitto e calarsi dall’alto o partire dal basso e aprire una via nuova di oltre 150 metri. In entrambi i casi gli interventi avrebbero richiesto lunghe ore e comportato elevati rischi. È stato valutato anche il decollo di un elicottero con visori notturni dell’esercito del 4° Reggimento Altair di Bolzano, purtroppo vanificato dal luogo in cui si trovavano gli escursionisti che richiedeva l’utilizzo del verricello, di cui il mezzo non è dotato. È quindi stato preallertato l’equipaggio del Suem di Pieve di Cadore, in modo che potesse alzarsi alle prime luci. I due alpinisti, illuminati per le restanti ore dalla luce del faro dei soccorritori rimasti a vegliare, sono stati recuperati alle 7 dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 20 metri. Entrambi sono stati accompagnati all’ospedale di Belluno per i controlli del caso, dopo molte ore passate al freddo e, uno di loro, con un trauma al ginocchio.