Genova, 12 set. – I governi regionali di Liguria, Lombardia e Veneto “non riconoscono le quote e le modalità di assunzione a essi attribuite”.
E’ questo il preambolo del documento firmato dai governatori Giovanni Toti, Roberto Maroni e Luca Zaia del documento “Proposte concrete al premier Matteo Renzi per risolvere l”emergenza e il problema immigrati”.
Sono nove i punti messi nero su bianco da i tre presidenti regionali. Eccole:
- dichiarazione di stato di emergenza per inquadrare “correttamente il fenomeno immigrazione che non deve essere seguono come evento ordinario ma emergenziale”;
- blocco dei flussi degli immigrati alla partenza, meditando “la creazione di centri di prima accoglienza nei paesi del Nord Africa”;
- promozione di accordi bilaterali con i paesi di origine per i rimpatri. Dopo i primi tre punti sottoposti al Governo, il documento prosegue con:
- la richiesta all’Unione Europea di “predisposizione di piani di miglioramento delle condizioni di vita nei luoghi di origine dei cosiddetti immigrati economici che ad oggi non hanno titolo di entrare nell’Ue”;
- la conferma del reato di immigrazione clandestina;
- la possibilità di istituire nuovi centri di identificazione ed espulsione “solo tramite accordi bilaterali con le Regioni che diano il loro assenso”;
- soluzioni ad hoc per le regioni di confine per evitare tensioni sociali con una richiesta di “diminuzione delle quote dei richiedenti assegnate in fase di ripartizione”;
- ripristinare il sistema disciplinato dal sistema dei flussi e dal permesso di soggiorno “anche valutando la selezione dei flussi solo a favore di chi condivide pienamente la Carta dei valori di cittadinanza e di integrazione del 2007 del ministero dell”Interno”;
- rivedere le regole e le dotazioni finanziari della sanità internazionale. (Sid/ Dire)