“Sono al fianco dell’Unione Montana Cadore Longaronese Zoldo e prima del Comune di Gosaldo, chiedendo a gran voce la nomina del presidente dell’Ente Parco delle Dolomiti Bellunesi. Una battaglia che porto avanti da mesi e fatta a suon di interrogazioni parlamentari al Ministro per l’Ambiente perché sia fatta giustizia e finalmente nominato un presidente che manca oramai dal 14 luglio 2015.” Sono queste le parole del deputato Federico D’Incà del Movimento 5 Stelle.
Da molti mesi ormai numerosi parchi nazionali attendono la nomina dei rispettivi organi dirigenziali. Tali anomalie, attribuibili alle mancate intese tra Ministero dell’Ambiente e Regioni competenti, incidono pesantemente sulla gestione compromettendo anche la effettiva sopravvivenza degli enti stessi.
“Siamo davanti a veri e propri veti incrociati da parte del Partito Democratico Bellunese e della Lega in Regione Veneto” dichiara il portavoce dei 5 Stelle “dove plenipotenziari locali stanno giocando sulla pelle delle persone ed sul futuro del territorio del Parco. Tale mancanza rischia di compromettere la possibilità di adottare ed intraprendere le azioni per accedere ai fondi e finanziamenti sia europei sia strutturali fino al 2020”.
Secondo D’Incà “è inutile nascondere un situazione in cui da una parte vi sono vecchi politicanti che guardano ad una sedia vuota e dall’altra qualche promessa elettorale non mantenuta da gestire con una poltrona. In tutto questo, viene dimenticato ancora una volta l’importanza della meritocrazia e per questo come M5S, sono a chiedere il criterio con cui verranno scelti i candidati, trasparenza e che il territorio bellunese con i suoi amministratori, a partire dall’Unione Montana Cadore Longaronese Zoldo e dal Comune di Gosaldo, vengano subito informati della stato attuale con un tavolo di lavoro, a cui possa assistere ogni cittadino interessato.”
“La figura prescelta deve essere in grado di condurre l’ente parco con la necessaria competenza e lungimiranza che porti ad un conseguente rilancio di uno dei settori fondamentali per l’economia del territorio bellunese, ovvero la gestione e conservazione del nostro patrimonio naturale.” conclude il parlamentare bellunese.