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Diserbanti al glifosato. Il WWF segnala alla Regione Veneto i “vuoti” del decreto che ne vieta l’impiego dal 2017

wwfIl Wwf terre del Piave – TV/BL Gruppo AltaMarca rappresentato da Gilberto Carlotto, scrive all’esecutivo della regione Veneto offrendo la sua disponibilità, per un approfondimento del decreto del 09 agosto 2016 del Ministero della Salute che ha limitato l’uso di diserbanti contenenti glifosato, perché ritenuto possibile cancerogeno.

In particolare “L’art.1  del decreto – sottolinea Carlotto – che prevede la revoca l’uso dei prodotti fitosanitari contenenti il glyphosate, nell’ambiente urbano, come già previsto dall’art.15 comma 2 del D.Lgs. 150/2012, che rimanda all’art.3, Definizioni, del Regolamento CE/1107/2009, dove, tra gli altri sono definiti:
comma 13: <<ambiente>> le acque
comma 14: <<gruppi vulnerabili>>

Stranamente – prosegue Carlotto – non è stato citato il D.M.22/12/2014: Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, nel quale l’art.5 tratta della difesa dell’ambiente, delle acque e dei gruppi vulnerabili, con opportuni divieti in alcune aree.

Nell’art.2: revoca dei PF contenenti glyphosate e coformulante POEA, cas 61791-26-2; sono elencati n°85 PF nella tabella in fondo al decreto.

Purtroppo dobbiamo rilevare preoccupanti amnesie ministeriali, perché, analizzando il database dei 173 PF allegato, autorizzati dal Ministero della Salute e contenenti glyphosate, risultano altri 21 prodotti che contengono glyphosate + POEA, (sfuggiti alla ricerca ministeriale) di altri n°30 PF non conosciamo la composizione, perché non siamo riusciti a rintracciare le Schede di Sicurezza (questi non sono stati inseriti nel decreto di revoca) di altri n°28 PF, le schede di sicurezza riportano solo il principio attivo glyphosate e non i coformulanti, (e questi non sono stati inseriti nel decreto di revoca) pertanto questi 30+28 PF necessitano di un’analisi più precisa e approfondita, per poter escludere con certezza la presenza del POEA.

Riteniamo necessario un sollecito intervento del Ministero della Salute – conclude Carlotto –  affinché corregga le informazioni in suo possesso e renda pubbliche le fonti dalle quali le preleva, pubblicando o meglio, rendendo disponibili, ai cittadini, le schede di sicurezza, alle quali fa riferimento per l’assegnazione della classificazione di pericolo dei PF e delle relative frasi di pericolo “H”. (di tutti i PF, non solo quelli con principio attivo glyphosate). Per affrontare e risolvere questi problemi che interessano direttamente la salute dei cittadini, ci aspettiamo un pubblico, comprensibile e risolutivo intervento degli Assessori alla Sanità ed all’Agricoltura, della Regione Veneto”.

 

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