Nella giornata di sabato 13 agosto, il parlamentare M5S Federico D’Incà insieme ad una delegazione del M5S Agordino si è recato a Laste di Rocca Pietore per raccogliere le istanze dei cittadini che, dopo due mesi di disagio, sono esasperati dalla situazione che si è venuta a creare in seguito alla frana. I cittadini lamentano di dover percorrere la strada per Cernadoi impiegando circa 40 minuti in più per raggiungere il luogo di lavoro e i principali servizi.
“Abbiamo cercato di fare il punto della situazione alla luce dei lavori di ripristino in atto sul versante interessato dal movimento franoso che da due mesi obbliga la popolazione a lunghi giri per raggiungere il fondovalle e che grandi problemi sta creando alle attività turistiche rimaste isolate” afferma il deputato bellunese.
“I cittadini – continua il parlamentare- ci hanno presentato diverse domande da porre al sindaco De Bernardin: innanzitutto chiedere se l’intervento voluto dall’amministrazione comunale fosse davvero necessario, in secondo luogo comprendere la tempistica necessaria al ripristino della viabilità e infine capire il reale motivo per cui non è stata fatta in via preventiva una perizia geologica.”
Non solo domande da porre al sindaco ma i cittadini, con una certa veemenza, hanno suggerito soluzioni per evitare che ulteriori disagi -data la particolare configurazione morfologica del terreno- possano ripresentarsi in un breve futuro: fondamentale a loro avviso è non solo mettere in sicurezza la montagna ma, soprattutto, proteggere la strada con dei paramassi. A loro avviso non c’è una chiara volontà politica di mettere in sicurezza la strada sottostante.
“E’ fondamentale rimarcare che il nodo della viabilità in questa zona debba essere sciolto e risolto quanto prima -continua D’Incà- anche in vista del preoccupante fenomeno dello spopolamento in questi territori. Inoltre, per rilanciare il turismo, con gli abitanti abbiamo parlato del possibile sviluppo turistico con un progetto di ospitalità diffusa”.
Il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin si è difeso asserendo che la frana sarebbe comunque venuta giù e che era latente nonostante l’avvio dei lavori. Inoltre ha dichiarato che tutto tornerà alla normalità entro metà settembre e ha infine affermato che i lavori sulla bretella erano necessari al fine di poter accedere con dei mezzi di soccorso.
Alla riunione il M5S ha rimarcato il grave errore della mancanza della perizia geologica sottolineando che, nel caso in cui ci fossero stati dei morti, la responsabilità penale sarebbe ricaduta sul sindaco stesso. De Bernardin si è difeso affermando che la perizia non è stata richiesta dal progettista.
“Ci chiediamo per quale motivo allora il comune di Rocca Pietore non prenda in esame la possibilità di rivalersi sul progettista, come richiesto durante l’incontro con il sindaco, in modo da chiarire se le colpe sono soltanto naturali e della conformazione della zona franosa o se vi sono delle responsabilità oggettive” Conclude D’Incà “Questo movimento franoso, che solo fortunatamente non ha provocato morti, potrebbe incidere sulla collettività con un costo vicino al milione di euro, soldi che potevano essere spesi in ben altro modo”.
Nessun populismo in vista delle elezioni, come asserisce il sindaco sugli organi di stampa. La vita dei cittadini ed il diritto di vivere in montagna deve essere assolutamente tutelata, il M5S non starà a guardare.