Dosoledo (Comelico Superiore) – “Gli accampamenti militari romani recentemente scoperti nei pressi di Trieste”. E’ il titolo della conferenza che terrà l’archeologo Federico Bernardini (del Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam” di Trieste e Centro Fermi di Roma) nella sede del Museo “Algudnei” il 19 agosto prossimo a partire dalle ore 21.00.
Un appuntamento culturale dai molteplici significati ed analogie tra le due realtà territoriali, anche se con notevoli distanze geografiche e temporali di diversi secoli. Ma contemporaneamente vicine mediante l’utilizzo e la lettura di moderne tecnologie Google Earth e LIDAR , per le scoperte in oggetto. Nei due ambiti, sia comelicese, sia triestino siamo di fronte, difatti, a fortificazioni militari poste a presidio o precedenti alla creazione di province confinanti con la X Regio della Venetia et Histria. In base a posizione e caratteristiche costruttive, estensione e cronologia –argomenta Bernardini-è probabile che San Rocco corrisponda al grande accampamento costruito dai romani durante il primo anno della guerra contro gli Istri (178-177 a.C.) di cui resta, soprattutto la testimonianza di Tito Livio contenuta nella sua famosa opera sulla storia di Roma.
Venendo a trattare le vicende dell’accampamento romano di Passo di Monte Croce Comelico, fatte le debite distanze sul periodo di costruzione sinora rintracciato con analisi a C14 sui frammenti di legno raccolti durante le indagini archeologiche del 2012-2013. Ci troviamo nel IV – V sec. d.C. , tempo difficile a ridosso della caduta dell’Impero e , tra l’altro, in prossimità del limes con il Norico. Ambito fortemente esposto alle invasioni e ai limiti della X Regio. ” Per il versante triestino- fa sapere ancora Federico Bernardini – i forti scoperti, in particolare quelli sul colle di San Rocco , sono tra i più antichi esempi di architettura militare romana. Tale sito –prosegue l’archeologo-è inoltre particolarmente significativo anche per lo studio della nascita della prima Targeste (Trieste).
Infatti, sino a oggi, sul colle di S. Giusto , situato nel centro storico della moderna Trieste, non sono stati rivenuti materiali archeologici significativi anteriori al I sec. a.C.. E pertanto va tenuto presente di come il sito di San Rocco sia il più importante per II sec. a.C. , sinora scoperto nell’area triestina. Sia per le sue dimensioni che per le notevoli strutture di fortificazione e per la vicinanza strategica ad una sicura fonte d’acqua , il torrente Rosandra, e alla parte più protetta del golfo di Trieste . Dunque, per tali premesse, sarebbe illogico immaginare l’esistenza di un sito coevo di simile importanza sul vicino colle di S. Giusto, come se non bastasse –aggiunge ancora il Bernardini-tra poche fonti disponibili che riportano informazioni sull’origine di Targeste, lo storico greco Strabone, attingendo da fonti più antiche, cita Targeste come phrourion termine greco allora utilizzato per descrivere proprio le fortificazioni dell’esercito romano”. Di qui l’ipotesi di come il primo nucleo della città si sia sviluppato sul colle di San Rocco sfruttando le fortificazioni del campo militare. Lo studioso Bernardini si augura che in futuro vengano effettuati scavi archeologici finalizzati alla raccolta di dati utili per un miglior inquadramento cronologico e storico delle strutture militari scoperte.
Eugenio Padovan