Ieri, in sede di incontro a Mestre, l’ingegner Vernizzi, direttore generale di Veneto Strade spa, ha presentato alle Organizzazioni sindacali il piano di Revisione e razionalizzazione dei costi approvato dal Cda il 18/7/16.
La Rsu Filt Cgil Veneto Strade, Direzione Operativa di Belluno esprime grave preoccupazione e l’assoluto dissenso rispetto alle proposte relative ai costi del personale.
“Non condividiamo né il metodo né il merito – sottolinea il sindacato in una nota – . Rispetto al metodo ancora una volta prendiamo atto che i consiglieri, nominati anche in rappresentanza della Provincia, non intendono confrontarsi preventivamente con i lavoratori bellunesi, ma deliberano sulla pelle viva senza alcun confronto reale.
Nel merito, le proposte sono assolutamente inaccettabili. Ricordiamo che i lavoratori in questi anni hanno già subito un’evidente impoverimento e peggioramento delle condizioni di lavoro: il blocco degli stipendi e degli scatti di anzianità dal 2011. Solo un esiguo riconoscimento dell’ivc contrattualmente dovuta, il blocco del turn over (dal 2010 si sono persi globalmente 35 posti di lavoro mai recuperati), il blocco del pagamento degli straordinari, il dimezzamento del premio produttività parte variabile, la ferrea gestione delle ferie non godute, l’abbassamento del ticket restaurant.
Oggi – prosegue la nota della Rsu Filt Cgil Veneto Strade, Direzione Operativa di Belluno – , a questi lavoratori che quotidianamente garantiscono l’efficienza e la sicurezza delle nostre strade, viene chiesto: la rinuncia al premio produttività nel suo complesso (parte variabile già dimezzata e parte fissa), la rinuncia alla 14esima mensilità, la conferma del blocco agli scatti di anzianità (scatti che in Anas sono invece stati sbloccati) e del riconoscimento dell’ivc (ivc che a seguito dell’accordo nazionale deve essere corrisposta), l’aumento dell’orario di lavoro (da 36 a 38 ore settimanali), la conferma del blocco del turn over (con personale assolutamente insufficiente a garantire il servizio), il blocco degli straordinari.
Si chiede infine l’applicazione nella parte economica (e solo quella, si badi bene!) del Ccnl enti locali: per il personale già in forza la differenza con quanto previsto nel Ccnl Anas andrebbe recuperata con un superminimo mentre ai neoassunti si applicherebbe solo la parte Ccnl enti locali.
Così non va – conclude la nota – si chiede infatti ai lavoratori di accollarsi il problema di finanziamento dato dalla consistente riduzione dei contributi per la manutenzione e per le nuove opere. Ma questo è compito della politica, di quella politica che al di là delle indiscrezioni giornalistiche ad oggi non è riuscita a trovare le risorse per la nostra viabilità provinciale”.