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Intelligence e servizi segreti. Mario Mori a Pieve di Cadore: “Escludo attentati massicci in Italia come quelli avvenuti a Parigi e Bruxelles”

 

Mario Mori e Ludovico Tabacchi
Mario Mori e Ludovico Tabacchi

“Un attentato come quello visto al teatro Bataclan di Parigi nell’ottobre 2015, in Italia non può verificarsi, perché i servizi segreti riuscirebbero ad intervenire prima che accada”.

Lo ha detto Mario Mori, generale di divisione, fondatore dei Ros dei Carabinieri, direttore del Sisde e prefetto della Repubblica, questo pomeriggio nella sala della Magnifica Comunità a Pieve di Cadore, nel corso della presentazione del suo ultimo libro dal titolo “Servizi e Segreti, Introduzione allo Studio dell’Intelligence” con moderatore Ludovico Tabacchi.

“Attentati massicci come quelli di Parigi o di Bruxelles – ha spiegato il generale Mori – presuppongono infatti che vi sia un ‘habitat esclusivamente musulmano’ per lingua, religione, costumi”. Situazioni che si sono determinate in quei paesi come la Francia o il Belgio per effetto delle vecchie colonie, con cittadini arabi che hanno acquisito la nazionalità europea, ma hanno mantenuto costumi e tradizioni del paese d’origine. “A Marsiglia, ad esempio – ha detto l’ex direttore dei servizi segreti – si stima che il 30% della popolazione sia musulmana. Qui in Italia non vi sono concentrazioni di quel tipo, le due Regioni dove maggiore è la presenza di immigrati arabi sono la Lombardia e il Veneto”.

Sul caso Regeni, il giovane ricercatore italiano dell’Università di Cambridge rapito il 25 gennaio 2016 poi torturato e ucciso – secondo la versione ufficiale della polizia egiziana – da una banda di criminali, il generale Mori non ha dubbi. Qui c’è sotto la mano dei servizi segreti inglesi, intervenuti con lo scopo di mettere in crisi i rapporti tra Egitto e Italia proprio nel momento in cui l’Eni scopre un consistente giacimento di gas in Egitto e sta per stringere accordi commerciali. E guarda caso, dopo l’incidente Regeni subentrano i Francesi nelle trattative commerciali.

Anche sul caso Calipari, il dirigente di polizia in forza ai servizi segreti che la sera del 4 marzo 2005 nel corso dell’operazione per la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, viene ucciso nei pressi dell’aeroporto di Baghdad ad un posto di blocco statunitense. “E’ andata bene che è morto solo Calipari – ha detto il generale Mori – perché potevano rimanerci tutti e tre (Calipari, la Sgrena e l’autista Andrea Carpani ndr). Chi si avventura di notte in auto a Baghdad? Il sergente maggiore statunitense, in un territorio ostile, non ha pensato due volte ad aprire il fuoco”.

Sul caso Contrada, dirigente generale della Polizia di Stato, numero tre del Sisde, capo della Mobile di Palermo e capo della sezione siciliana della Criminalpol, condannato in via definitiva nel 2007 a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, il generale Mori dice: “Conoscendolo, sono certo che Bruno Contrada non è mai venuto meno al suo giuramento di fedeltà allo Stato”.

Nell’intervista di presentazione della serata, Mori aveva sostenuto che “i servizi segreti italiani erano morti l’8 settembre del 1943”. In quella data – è stato sottolineato da un intervento dal pubblico – l’Italia ha perduto anche un po’ di sovranità nazionale, come ha perduto poi, a seguito dell’adozione dell’euro, anche la sovranità monetaria. La domanda all’ex capo dei servizi, sempre in tema di sovranità perduta, è la seguente: le risulta che a capo dell’Ottava divisione dell’Aise, Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna, vi sia un ufficiale statunitense della Cia?

“Nel 1943 abbiamo dovuto scegliere con chi stare – ha premesso il generale Mori – ed abbiamo optato per le forze anglo-americane. E anche allora sia nella Repubblica di Salò, che nel Regno d’Italia, formalmente al vertice dei servizi c’era un ufficiale dei carabinieri, anche se a comandare da una parte c’erano i tedeschi e dall’altra gli alleati. Io posso anche sapere – ha concluso l’ex capo dei servizi segreti – ma non glielo dico”.

(rdn)

Il video: https://www.youtube.com/watch?v=9XNaz8f_QPc&feature=youtu.be

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