“L’aumento della violenza maschile contro le donne dell’ 11% a Padova è una questione gravissima che dovrebbe interrogare l’intera società ma anche la politica e le sue omissioni. Chi sta governando a livello locale e nazionale deve assumersi le proprie responsabilità e mettere in campo iniziative concrete, continuative, capillari su tutto il territorio.” E’ quanto dichiara la deputata Silvia Benedetti a commento dei dati resi noti dalla Polizia di Stato.
“Stiamo parlando di un fenomeno frutto di una cultura maschilista basata sul potere di un sesso sull’altro, una cultura radicata nel profondo che non conosce nazionalità, religione, classe sociale di appartenenza , e molto difficile da cambiare. Eppure le strade per intervenire in modo serio esistono e si chiamano prevenzione, formazione, accoglienza, ma purtroppo in Veneto si fa esattamente il contrario di ciò che andrebbe fatto, tagliando i finanziamenti ai centri anti violenza, Giunta regionale docet, e ostacolando ogni iniziativa culturale e di sensibilizzazione per abbattere stereotipi consolidati e ruoli attribuiti rigidamente ai generi, in cui si annidano i germi della violenza maschile sulla parte femminile” prosegue la deputata padovana, e conclude: “Zaia si assuma l’impegno di potenziare i finanziamenti ai centri antiviolenza. Così come i sindaci leghisti che governano le nostre città la smettano di boicottare il fondamentale lavoro culturale e sul piano della formazione scolastica che la parte migliore della nostra società chiede con forza per prevenire forme estreme di inciviltà e di maschilismo come questa”.