L’ultimo rapporto dell’Ispra sullo stato di salute dei fiumi e delle acque di falda del nostro paese ci dice che il 67% dei campioni monitorati da nord a sud risultano contaminati da pesticidi e ci dice anche che questa tendenza è in aumento. Di fronte a un simile allarme ambientale il Governo dovrebbe farsi un mea culpa e cambiare la sua politica a cominciare da due fronti: le sostanze chimiche Pfass e i fitosanitari, che sono ancora in uso nonostante siano noti i loro effetti altamente nocivi sulla salute umana e sull’ambiente”. E’ quanto dichiara la deputata del M5S Silvia Benedetti a commento della pubblicazione dei dati 2016 sui pesticidi presenti nelle acque interne. “La latitanza del Governo, che ancora non interviene a normare l’utilizzo delle sostanze perfluoroalchiliche che hanno creato in Veneto un disastro ambientale senza precedenti, è scandalosa ed è la stessa che riguarda il glifosato, erbicida cancerogeno messo al bando già da tempo in altri paesi ma in Italia ancora usato attraverso il trucchetto delle deroghe” prosegue Benedetti.
“Di fronte a questi dati il Governo potrebbe dare un segnale e tempestivamente fare propria la legge che ho depositato in Parlamento sui limiti dei Pfass nelle acque, così come potrebbe rivalutare gli impegni respinti della mozione sui fitosanitari presentata alcuni mesi fa affinchè venisse rispettata la direttiva europea che non consente l’utilizzo del glifosate e di altri pesticidi altamente dannosi se non in situazioni straordinarie e limitate nel tempo”.
Ambiente. Silvia Benedetti: “67% delle acque contaminate. Governo latitante su Pfass e fitosanitari”
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