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Il governo proroga gli incentivi per l’efficientamento energetico per il triennio 2017-2019. Piccoli: “Strada obbligata, ma serve misura permanente. Misure basilari per lo sviluppo montano e dei territori più delicati”

Giovanni Piccoli, senatore Forza Italia
Giovanni Piccoli, senatore Forza Italia

Il Governo, sulla base delle forti sollecitazioni dell’aula del Senato, si è impegnato a prorogare la detrazione fiscale del 65 per cento per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica per gli anni 2017, 2018 e 2019.

A darne annuncio è il senatore Giovanni Piccoli, firmatario di una mozione presentata durante la discussione sulla stabilizzazione degli ecobonus, la quale sollecitava lo stesso Esecutivo a rendere permanente la detrazione fiscale al 65 per cento.

“L’alternativa”, afferma il senatore, “consiste nel riportare tale detrazione all’aliquota del 36 per cento, soglia che ha dimostrato di non essere un utile incentivo”, afferma Piccoli.

“La detrazione al 65%, al contrario, consente l’avvio di un maggior numero di lavori e l’acquisto di un maggior numero di impianti e macchinari a basso impatto energetico rappresentando un impulso fondamentale agli interventi per l’utilizzo sostenibile della risorsa energetica. Proprio l’ecosostenibilità è un imprescindibile elemento di sviluppo non solo per l’economia nazionale ma anche per il Bellunese e per tutti quei territori contraddistinti da ecosistemi fragili e delicati”, sottolinea Piccoli.

“Della questione se ne è parlato anche qualche giorno fa in un incontro che ho promosso e che trattava proprio il tema energetico degli edifici. Va valutato, a questo proposito, che gli edifici assorbono circa il 40 per cento del fabbisogno energetico totale e che ancora oggi più del 75 per cento del patrimonio immobiliare è caratterizzato da bassa o bassissima efficienza energetica”, i dati di Piccoli.

“Le misure di incentivazione determinano effetti positivi in termini di qualità dell’aria, di emersione dei lavori dichiarati, benessere ambientale ed abitativo, ricerca ed innovazione e si stima un volume d’affari medio annuo di circa 5,2 miliardi di euro per il settore”.

“Questo naturalmente rappresenta solo un primo passo. Occorre per il prossimo futuro rendere l’incentivo permanente e soprattutto attivare un tavolo di coordinamento degli strumenti di incentivo e sostegno. Oggi questo risulta indispensabile anche a seguito della constatazione che la materia energetica è irragionevolmente frazionata nell’azione di almeno quattro diversi Ministeri e che le diverse opportunità per il settore, che sono operative e concrete, presentano significative complessità gestionali le quali hanno bisogno di una competenza adeguata per poterle superare.  L’argomento resta aperto e sicuramente bisognerà riprenderlo”, la conclusione di Piccoli.

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