Usa la formula del romanzo, Sergio Rizzo, inviato ed editorialista del Corriere della Sera, per raccontare i guasti di un’Italia, che dall’Unità ad oggi – secondo l’autore – ha visto il suo momento migliore nel ventennio della ricostruzione subito dopo la Seconda guerra mondiale. E’ la corruzione che ha sempre afflitto ed affligge il Belpaese e “Il facilitatore” è l’espressione di questo malcostume. Il personaggio che utilizza le sue relazioni per unire corruttori e corrotti traendo egli stesso profitto.
Lo ha raccontato questa sera, sabato 2 aprile alla Biblioteca di Trichiana Sergio Rizzo durante la presenazione del suo ultimo libro dal titolo “Il facilitatore”, con la presentazione di Francesco Chiamulera, giornalista, ideatore della rassegna culturale Una montagna di libri di Cortina d’Ampezzo.
Ed è proprio Chiamulera che in apertura della serata identifica nei personaggi immaginari del libro quello di Luigi Bisignani, giornalista, faccendiere, ritenuto uno degli uomini più potenti d’Italia. Rizzo non conferma né smentisce. Ma definisce il giornalista del suo romanzo come colui che ha le chiavi per entrare dappertutto, conosce i politici, “dal lei si passa al tu – racconta l’autore – poi si diventa amici. E alla seduzione del potere e del denaro non tutti sono immuni. E allora capita che ti chiedono di uscire con una notizia economica falsa, questa fa alzare il titolo in borsa, e poi si intasca”.
E’ una fredda analisi della deriva italiana quella che racconta l’autore, protetto dalla formula del romanzo, per non collezionare querele. “E’ la corruzione – sostiene Rizzo – il problema che lega a sé tutti gli altri fattori di crisi del Paese. C’è un rapporto quasi matematico con la crisi che stiamo attraversando. Dal 2001 al 2016 in Italia, il prodotto interno lordo pro capite è calato dell’8% mentre in Germania è salito del 16%. Nella classifica della corruzione nello stesso periodo dal 2001 al 2016 siamo sprofondati dal 29mo al 61mo posto al contrario della Germania che è migliorata passando dal 20mo al 10mo posto. Italia e Grecia sono i due stati europei dove la corruzione è più alta”.
“Nel libro – prosegue Rizzo – ci sono fatti realmente accaduti, riconducibili a episodi di cronaca giudiziaria come Mafia capitale, la Cricca, lo scandalo Mose. Una linea rossa, insomma, che traccia il disastro dell’Italia degli ultimi 40 anni. Dove la corruzione è diventata un fenomeno di massa, per la quale non si prova più vergogna, dovuto alla debolezza della politica e a una classe dirigente che non dirige, o non ne è capace, e favorisce così la corruzione. Il secondo elemento è la burocrazia: in Italia è diventato difficile fare qualsiasi cosa. E’ stato calcolato che tutte le leggi di semplificazione in realtà hanno aggiunto nuove norme. Per ogni legge abolita ne è stata creata 1,2 di nuove. E più leggi ci sono più uno stato è corrotto, come diceva Tacito. ”
Ma anche la corruzione si è modificata nel tempo. “Una volta essa era funzionale alla politica, perché le tangenti servivano a finanziare i partiti che diventavano macchine sempre più costose. Poi avviene il salto di qualità, e la politica diventa funzionale alla corruzione. Oggi sono i corruttori che influenzano il voto in Parlamento. La politica dunque si è piegata trasformando il Parlamento in un mercato delle vacche. E quello che succede nelle Regioni – rivela Sergio Rizzo – è ancora peggio”.
(rdn)