Una vera e propria doccia fredda: i comuni di San Pietro e di Santo Stefano di Cadore hanno definitivamente applicato quanto disposto dalla Legge Regionale 31 marzo 1992 n. 14 in merito alla circolazione dei veicoli nelle strade agro-silvo-pastorali insistenti nei loro territori. In questi giorni scadono definitivamente tutti i permessi che erano stati rilasciati in passato ed entra in vigore una convenzione che prevede una nuova tipologia di contrassegni: il permesso permanente illimitato (di colore verde) per i regolieri ed i membri di famiglia regoliera, il permesso permanente limitato (di colore rosso) per i non regolieri proprietari di fondi ed il permesso permanente temporaneo limitato (di colore bianco) per i titolari – non regolieri – di diritti derivanti da esigenze temporanee (per esempio dottori forestali, geologi, geometri e ditte di utilizzazione e commercializzazione legnatico previa dimostrazione di effettive ragioni lavorative, locazioni turistiche ed agricole, ecc).
Il malcontento si è diffuso tra i cittadini residenti da più generazioni che hanno dato, specie nell’ultimo secolo, un fortissimo contributo allo sviluppo economico del territorio fornendo servizi, attività, collaborazioni ed opportunità di lavoro ma che non possono fregiarsi del titolo di “regoliere”:solo a Santo Stefano, circa un centinaio di persone non potranno più raggiungere molte località con la propria auto tramite strade costruite dal comune e dalle Regole con contributi europei ma anche con le tasse dei contribuenti. A queste persone viene palesemente negata l’opportunità di vivere la ricchezza del proprio territorio.
L’insoddisfazione riguarda anche tutti coloro – non regolieri – che si dedicano all’attività venatoria, fortemente radicata nel Comelico: ai cacciatori viene preclusa la possibilità di raggiungere i luoghi dove l’attività è prevista e pure il recupero dei capi abbattuti all’interno di quei luoghi.
La criticità della situazione ed i malumori scatenati dall’applicazione ferrea di queste disposizioni – considerando che in Provincia ogni Comune ha adottato dei comportamenti differenti basandosi su interpretazioni della Legge – devono essere tenuti in considerazione dalle amministrazioni comunali di San Pietro e di Santo Stefano di Cadore per evitare di lasciare spazio ad inopportune furbizie tipiche del Belpaese
Larixa