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sabato, Ottobre 5, 2024
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Bard: “Non basta parlare di autonomia, Bressa e De Menech passino ai fatti!”

Movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti
Movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti

“Non basta parlare di autonomia, è tempo che il Governo passi ai fatti concreti”. Il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti richiama al rispetto dei patti il Governo, il Partito Democratico e gli esponenti bellunesi del partito firmatari dell’accordo: “Il Sottosegretario per gli Affari Regionali e le Autonomie Gianclaudio Bressa e il segretario regionale Pd, Roger De Menech, hanno attaccato la Regione Veneto per la presunta inerzia sul tema dell’autonomia, ma non è centralizzando e togliendo poteri e risorse agli enti locali che si fa politica autonomista. Servono atti concreti, e il primo passo lo devono fare loro con il Governo: onorino e attuino il patto che hanno sottoscritto con il BARD e con i bellunesi in occasione delle elezioni regionali”.

Il sottosegretario Gianclaudio Bressa e il deputato Roger De Menech sono infatti tra i firmatari dell’accordo che, in cambio del sostegno del movimento alla candidata presidente della Regione Veneto Alessandra Moretti, impegna il Governo al ripristino dell’elettività dell’ente provinciale (qui il testo dell’accordo http://bellunoautonoma.regionedolomiti.it/blog/wp-content/uploads/2015/05/150414-AccordoPolitico-Candidatura.pdf )

“Vogliono l’autonomia dei territori? Possono farlo subito. L’accordo con il PD – spiegano dal Bard – era l’unica strada che potesse restituire a questo territorio il potere che gli è stato tolto con la legge Delrio. Lo abbiamo sottoscritto solo per questo, e a distanza di quasi nove mesi non abbiamo visto nessun risultato. Il sottosegretario Bressa e il segretario regionale PD, Roger De Menech,  devono solo mantenere le promesse fatte a chi ha sostenuto l’accordo con il suo voto, espresso con la speranza di riottenere l’elettività degli organi provinciali”.

A ottobre, la proposta di legge presentata da Roger De Menech è stata subito bloccata in commissione dalla presidente di turno, Daniela Gasparini del PD, che ha rinviato la discussione con la motivazione che questa proposta è resa inutile dalla riforma costituzionale in atto: “Peccato – commentano dal movimento – che la riforma costituzionale elimini le province e non citi gli enti di area vasta, come istituzioni o enti locali, rimettendo la disciplina alla legislazione ordinaria, senza definire né i territori né le competenze di questi nuovi, labili soggetti. Restituiscano ai bellunesi il diritto di eleggere direttamente i propri rappresentanti: questo è rispetto dei territori, dei cittadini, degli elettori”.

“Lo stesso Pd bellunese, tramite la sua segretaria provinciale, Erika Dal Farra, – continuano dal Bard – ha reso pubblico un documento approvato dall’assemblea in cui si sbandiera l’importanza dell’elettività per le province interamente montane e confinanti con Stati esteri, dimenticandosi però che è il PD che governa e che deve rispettare i patti; pensino a questo e si attivino per ottenere il risultato”.

“Il Governo e il Partito Democratico non pensino di tenere sotto scacco i bellunesi e i Sindaci con i fondi dei comuni di confine”, concludono dal Bard, denunciando anche il fatto che “i fondi ex Brancher danno troppo potere nelle mani di pochi uomini e di un solo partito. Quello che serve a questo territorio non è la paura di vedere ridotti i trasferimenti, contributi e fondi; serve vera rappresentatività e, soprattutto, il rispetto degli accordi sottoscritti. Chi non rispetta la parola data non è degno di alcuna fiducia.”

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