Un fondo per i comuni bellunesi che confinano con il Friuli Venezia Giulia, simile a quanto già realizzato con i fondi ex Brancher: questa l’ipotesi che il sindaco di Sappada, Manuel Piller Hoffer, ha presentato all’europarlamentare PPE Herbert Dorfmann, in visita a Plodn nei giorni scorsi, accompagnato dal sindaco di Santo Stefano e esponente del Movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, Alessandra Buzzo.
Piller Hoffer ha riassunto al deputato il cammino referendario sappadino, che da anni attende risposte certe e che in questi giorni è in discussione in commissione parlamentare. In attesa di una risposta sul passaggio di regione, ecco la proposta: un fondo per aiutare i comuni che confinano con il Friuli Venezia Giulia, sulla scia di quanto accaduto dopo i referendum dei comuni per il passaggio a Trento e Bolzano.
“Una soluzione simile si sarebbe dovuta trovare già al momento della creazione dei fondi Brancher, – commenta Dorfmann – allargando la partecipazione alla Regione Friuli Venezia Giulia. Non credo sia percorribile l’idea della creazione di un nuovo fondo, ma bisogna pensare all’estensione dei fondi di confine anche ai comuni di montagna confinanti con il Friuli, con il coinvolgimento politico ed economico della regione guidata dalla mia ex collega Debora Serracchiani”.
“Bisogna riequilibrare le disparità che si sono create all’interno della provincia di Belluno: il fondo ex Brancher è certamente vantaggioso per certe aree, ma chi confina con il Friuli non ha nessun sostegno; chi confina col Trentino Alto Adige può fare politiche di sviluppo, gli altri solo una politica di sopravvivenza”, spiega il sindaco di Sappada, Manuel Piller Hoffer.
Durante il confronto, si è parlato anche della situazione referendaria: ottenuta la vittoria alle urne nel marzo 2008, incassati anche i “sì” al passaggio sia dal Veneto che dal Friuli Venezia Giulia – unico comune referendario a ottenere questo risultato -, la partita si sta giocando a Roma, ma la situazione è in stallo da troppo tempo, tra timide accelerazioni e brusche frenate. “Da otto anni attendiamo una risposta: chiediamo alla politica romana un sì o un no chiari, per poter capire con chi costruire il futuro della nostra località”, conclude il sindaco.
“C’è un netto differenziale di sviluppo e di potenzialità tra Sappada e i vicini del Friuli Venezia Giulia: è lo stesso problema che esiste nel confronto tra le realtà della Provincia Autonoma di Bolzano e i comuni bellunesi. – spiega Dorfmann – Qui c’è stata una volontà univoca di cittadini e regioni interessate; credo che sarebbe ora di tener conto di questo fatto e, con un po’ di spirito democratico, far avvenire il passaggio oltre confine.”.