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Affermazione della “Scuola dei mascherai d’Italia” di Sedico. Allievi anche da fuori regione

Lo scultore Beppino Lorenzet alla Scuola del legno
Lo scultore Beppino Lorenzet alla Scuola del legno

Sin dagli albori della civiltà, l’uomo ha utilizzato le maschere nei riti magici o propiziatori, nelle manifestazioni pubbliche e rituali.

Vario il materiale usato per la creazione delle maschere, come le tipologie delle stesse: da quelle facciali che coprivano il volto, a quelle a elmo che nascondono completamente la testa. In tempi più vicini a noi, come nell’ottocento, le maschere si usavano nei balli, nelle feste di carnevale e nel teatro come nella Commedia dell’Arte.
La maschera era comunque rimasta nella civiltà rurale elemento distintivo e di congiunzione fra la natura e l’uomo. In questi ultimi anni c’è stata una riscoperta del loro valore simbolico, rituale e sociale delle maschere. Questa tradizione è rimasta viva nella provincia di Belluno, dove le maschere di legno rappresentano un elemento distintivo e peculiare come attestato dalla Rassegna dei Volti lignei dei Carnevali d’Italia di Fornesighe di Zoldo Alto.
Da anni il Centroconsorzi di Sedico ha attiva un’annessa scuola del legno che vede la partecipazione di molti giovani che la frequentano apprezzandone l’offerta didattica e formativa. Recentemente il Centro ha avviato una nuova Scuola d’arte e scultura intitolata all’indimenticato scultore, di fama nazionale, Augusto Murer.
A fianco dei corsi della Scuola del Legno, da vari anni sono stati tenuti anche dei corsi serali dedicati agli adulti che sono andati crescendo nel tempo e trovano ora nella nuova Scuola l’ambiente ideale per un’ulteriore crescita.
Fra i promotori di questa nuova realtà è stato l’artista Beppino Lorenzet, che da anni insegna nella scuola del legno e da lui è partita l’idea di specializzare l’attività anche con l’inserimento della “Scuola dei Mascherai d’Italia”. La sua proposta, prontamente accolta, parte da lontano. Su richiesta di Gianni Secco, noto ai più per essere stato componente con Fornasier dei “Belumat”, ricercatore ed etnomusicologo, Beppino collaborò alla riproduzione di una decina di maschere che fanno parte di una interessante ed importante collana e che sono sintesi dello spirito della maschere. Attualmente tale collezione, dopo essere stata esposta al Museo Etnografico Provinciale “Case Piavone” di Treviso, si trova in esposizione in Sardegna.
“E’ stato per me naturale, spiega Beppino Lorenzet, inserire nei corsi di scultura per adulti, anche l’insegnamento della creazione delle maschere.
Questa creazione è affascinante, colpisce l’immaginario ed è subito stata accolta con entusiasmo da tanti allievi, tanto da dover creare dei corsi specifici.
Nel corso degli anni ho approfondito la tecnica dei “mascherai” confrontandomi con colleghi scultori e con le tecniche utilizzate in varie culture e su richiesta ha tenuto vari corsi dedicati alle maschere nel Veneto. E’ nata così l’idea di creare la “Scuola dei Mascherai d’Italia” che, in poco tempo, si sta affermando sempre più, tant’è che l’ultimo corso, che si è chiuso di recente, ha visto la partecipazione di scultori prevenienti da varie parti del Veneto e da fuori regione.
Collaborano con me in questi corsi, dove insegno le tecniche della scultura e dell’intaglio, Gianluca De Nord, che si occupa della preparazione del materiale che solitamente è di cirmolo e di tigli, e l’artista Sara Andrich per la colorazione delle maschere.
Sulla scorta degli insegnamenti di Gianni Secco, le maschere di particolare interesse e rilievo, sono catalogate, numerate e fotografate, Tali maschere lignee devono essere indossabili, permettere la vista e la respirazione.
I nostri corsi di scultura e volti lignei della tradizione popolare sono aperti a tutti, dal principiante all’artista che vuole approfondire questa interessante tecnica che sta sempre più coinvolgendo persone di tutte le età.”

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