“Ancora una volta quello che potrebbe essere un buon progetto viene gestito senza alcuna trasparenza ed in totale assenza di un giusto e dovuto confronto e coinvolgimento delle forze politiche di minoranza, ma probabilmente anche di molti consiglieri di maggioranza, nonché della cittadinanza tutta”.
Lo afferma Sergio Marchese del Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle di Belluno, in relazione al progetto di unificazione della raccolta dei rifiuti in capo alla Bellunum, società partecipata del Comune di Belluno.
“Considerata l’importanza e la portata politica ed economica della scelta in questione – prosegue Marchese – non è più accettabile che gli amministratori continuino a trattare i cittadini come poveri sciocchi, sulle cui teste le scelte devono semplicemente essere calate, senza un minimo di condivisione o quantomeno vera informazione. I cittadini stanno acquisendo sempre maggiore consapevolezza e continuare ad usare tali metodi potrebbe portare, per una scarsa comprensione degli stessi, al fallimento di qualsivoglia progetto.
Non siamo aprioristicamente contrari ad una unificazione territoriale dei metodi di raccolta dei rifiuti e/o di qualsiasi altro servizio, anzi siamo più che convinti che questa sia la strada giusta da percorrere, ma è un percorso che va fatto e costruito con la partecipazione di tutti.
Non dubitiamo che l’ingresso di Limana e Trichiana nella Bellunum sia frutto di un rigoroso piano industriale, e proprio per questo ci piacerebbe conoscerlo nei dettagli per approfondirne tutti gli aspetti, particolarmente quelli economici e tariffari.
Non vorremmo che si ripetessero gli errori di Ponte nelle Alpi e del GSP, è evidente che questa operazione comporterà, almeno nel breve periodo, un aggravio dei costi e considerato che normativamente tali costi devono essere coperti dalla tariffa, ossia dai cittadini, non gradiremmo ritrovarci con buchi di bilancio o improvvisi ed “inattesi” aumenti delle bollette.
Appare poco credibile che i già previsti acquisti di cassonetti e mezzi, nonché gli stipendi di 12 nuove assunzioni, possano essere coperti dalle sole quote (70.000 euro) di partecipazione alla società.
Allora – conclude Sergio Marchese – da dove usciranno questi soldi se non da un aumento delle tariffe? Davvero lor signori pensano che siamo tutti creduloni? Scelte di questa importanza possono essere accettate solo ed unicamente a condizione che siano trasparenti e siano altrettanto ben chiari obiettivi, ruoli, responsabilità e costi”.