Cosa significa studiare i gorilla e vivere con loro, ma soprattutto, cosa bisogna fare per cercare di salvaguardarli dall’estinzione.
Queste le principali tematiche affrontate nell’incontro di domenica 27 dicembre a Pieve di Cadore dalla dottoressa Veronica Vecellio, la studiosa italiana (unica nostra connazionale) che ha deciso di seguire le orme di Dian Fossey e che da diversi anni lavora, in qualità di manager del Gorilla Program, al Dian Fossey Gorilla Fund International, l’organizzazione che si occupa dello studio, della conservazione e protezione dei gorilla e dei loro habitat in Ruanda, nel Parco dei Vulcani Virunga. Il numeroso pubblico presente alla sala della Magnifica Comunità di Cadore ha potuto conoscere, attraverso le parole di Veronica Vecellio, di cosa si occupa la fondazione, nata nel 1978 (inizialmente come Digit Fund) per iniziativa della zoologa statunitense Dian Fossey. In particolare, è stata resa nota l’attuale situazione in cui si trova la specie dei gorilla di montagna, a rischio di scomparsa senza le misure adottate proprio da persone come Veronica Vecellio, che con il loro quotidiano lavoro consentono di tutelare i primati, ma anche di far comprendere alle popolazioni indigene l’importanza di questa opera di salvaguardia per il loro stesso futuro.
La tutela passa per la conoscenza e la ricerca e infatti la dottoressa Vecellio ha mostrato come si convive e si interagisce con i gorilla, elementi fondamentali per preservarne la salute e l’esistenza. I gorilla sono attualmente in crescita a livello numerico, grazie ad azioni di informazione e soprattutto alle azioni anti-bracconaggio che i membri del Dian Fossey Gorilla Fund International mettono in atto, ma i dati non permettono ancora di considerare conclusa l’opera di salvaguardia.
Proprio per questo, il Lions club di Pieve di Cadore, organizzatore dell’evento (che ha avuto il patrocinio della Magnifica Comunità Cadore e dell’Associazione Bellunesi nel Mondo e la collaborazione di Bellunoradici.net e della Famiglia Ex emigranti del Cadore), ha voluto offrire alla fondazione il proprio sostegno attraverso un contributo economico consegnato alla dottoressa Vecellio, rientrata nei luoghi delle sue origini per le feste natalizie, e che farà presto ritorno in Africa.