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venerdì, Settembre 20, 2024
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Il movimento politico Fare si presenta a Belluno. Tosi sulle centraline idroelettriche: “Ascoltare il territorio. Le competenze ai Comuni”

Tosi FAREFare! si è presentato al territorio bellunese. Molte le tematiche toccate venerdì pomeriggio alla conferenza di presentazione con il neo segretario provinciale Leonardo Colle, la senatrice Raffaela Bellot, e alcuni dei membri del consiglio direttivo, Maria Ribon, Rosita Romor, Vincenzo Formica, Daniela Templari. Particolare spazio hanno avuto i temi legati alle specificità dei territori montani, dei collegamenti su rotaia, del turismo e della sanità. Una parola su tutte: territorialità. È su questo che nasce il movimento Fare!

Apre il confronto il segretario provinciale Leonardo Colle che inquadra l’attuale situazione come particolarmente stimolante “Belluno può diventare un laboratorio politico, come è successo negli anni Novanta – ha detto –  con l’esperienza di Fistarol. È la speranza ad avermi fatto accettare di scendere di nuovo in campo. Con Fare! Belluno ha la possibilità di giocare una partita importante”. Colle continua parlando di progetti di sviluppo turistico, ma invita a restare con i piedi per terra, bene ancorati alle cose concrete. La ricetta è quella che insegna a partire da obiettivi magari piccoli, ma concreti, tesi a realizzare un progetto più grande. Ma bisogna partire da traguardi immediatamente realizzabili.
È la volta poi della senatrice Raffaela Bellot, che inquadra Fare! nel panorama politico nazionale “Non condividiamo
situazioni di estremismo di quella parte di destra che lavorando di slogan e di populismo punta alla pancia della gente. Vogliamo rappresentare quella parte di moderati che si trovano in questo momento privi di rappresentanza.
Fare! Vuole essere una realtà aperta al dialogo anche con parti politiche diverse. La caratteristica fondante di questo movimento è la tutela delle specificità territoriali. Ci sono battaglie che non hanno un colore. Il lavoro che stiamo facendo in Parlamento a Roma mira in particolare alla richiesta di rispetto delle territorialità; la montanità è da sempre al centro del mio lavoro.”
Infine è la volta di Flavio Tosi, che non si risparmia nel confronto con la stampa e traccia in maniera sintetica il profilo di Fare! “Noi guardiamo molto alle civiche e poco ai partiti. Sono le civiche ad avere spesso il vero polso del territorio. Le liste civiche sono fatte di persone e non di appartenenza ideologica e questa è la prospettiva che perseguiamo. Il dato di Venezia e anche di Verona dove sono stato eletto sindaco dimostrano che le liste civiche vincono”.
Alla domanda su uno dei temi più spinosi in campo da ormai troppo tempo, quello dei collegamenti, Tosi risponde: “So bene che in questa zona siete costretti al confronto con una viabilità che dà un’idea di precarietà e di emergenza. Intanto che la Regione metta i soldi su questo. Poi potremmo parlare di sogni e di grandi progetti. Ma prima è necessario dare risposte concrete. La gente ha bisogno di risultati concreti in fretta”
Non si sottrae nemmeno al confronto con l’altro tema capace di muovere ovunque in provincia l’interesse di tutti, la questione della gestione delle risorse idriche: “Sulla questione dell’idroelettrico bisogna ascoltare il territorio. Ascoltare il Comune. Dovrebbero essere i Comuni a decidere del proprio territorio.”
Gli fanno eco sul tema anche Colle “Abbiamo già dato abbastanza come Provincia in termini di acqua, può bastare.” e Bellot “Il rispetto della specificità passa anche dalla tutela del bene paesaggistico e naturale”.
Sulla sanità Tosi spiega che per Fare! l’intento è quello di garantire i presidi su tutto il territorio “Non sono i costi che ci sono in ballo qui che determineranno il risanamento del bilancio della sanità. Anzi, sarebbe un altro fronte di depauperamento del territorio e del richiamo che può avere sia per chi sceglie di viverci che di chi lo sceglie per turismo.”
Sul tema interviene anche la Bellot sottolineando come “ Si devono garantire a chi sceglie di vivere in montagna le condizioni per farlo al meglio. Una montagna abitata è una montagna curata. Questo è il territorio di Belluno ed è tempo che le necessità che gli sono proprie vengano riconosciute non a parole ma con adeguate misure finanziarie e normative.”

I video: https://www.youtube.com/watch?v=0D6kg5Jw_PE

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