“Ho inviato a tutti i Sindaci dei comuni interessati, ai sindacati e alle associazioni di categoria, una lettera per invitare ad azioni comuni contro la scellerata decisione di rompere in due linee la tratta ferroviaria Belluno-Padova, scelta che finirà per declassare, emarginandoli, i territori a nord di Montebelluna e Castelfranco Veneto, ovvero una zona che ha già dimostrato potenzialità enormi, ora definitivamente frustrate da una evidente incapacità di pianificarne la mobilità”. Lo annuncia Laura Puppato, che sulla questione si era già espressa duramente in passato e durante la manifestazione di Feltre di sabato 21 novembre.
“Come scritto nella lettera-appello – osserva la senatrice – l’inserimento di un cambio obbligatorio, sarà un danno importante per i cittadini e le realtà economiche del territorio che si vedranno costretti ad incrementare l’utilizzo del mezzo privato e aumenterà i disagi di studenti, lavoratori e anche turisti. Una sottovalutazione del forte impatto sociale ed economico che non possiamo accettare supinamente. Le arterie che dalle provincie di Belluno e di Treviso si dirigono verso Padova, sono già oggi spesso bloccate dal traffico, improponibile pensare ad un incremento di migliaia di veicoli, senza contare il danno ambientale in una delle regioni con la più bassa qualità dell’aria in Europa”.
“Se non si è in grado di comprendere questo, ogni ragionamento è inutile, in Germania la mobilità è annoverata tra le politiche sociali, in Veneto invece, nonostante i 244 milioni previsti dal Fondo per il trasporto pubblico per il solo Veneto, finanziato dal Ministro Del Rio, non c’è alcuna progettazione e non c’è alcuna visione del futuro – continua ancora la senatrice – e particolare è il fatto che non si consideri neppure il danno che si crea al settore turistico di aree in forte espansione come il Primiero, il Feltrino e la stessa Sinistra Piave o la splendida Pedemontana Veneta. Mi rendo disponibile ad un incontro con lo stesso Ministro Del Rio, per valutare aiuti possibili, dopo aver sentito la Regione come intenda rimuovere questa sciagurata, irresponsabile decisione”.
“Ho notato con amarezza un certo silenzio da parte di alcune istituzioni e alcune associazioni, temo che non si stia valutando correttamente il rischio e la penalizzazione conseguente nel creare una rottura di carico obbligatoria su una linea che vede decine di migliaia di viaggiatori, collegamenti tra i bacini industriali più importanti del Veneto e tra ospedali, scuole e infine l’Università di Padova – ha concluso la senatrice – ho voluto suonare la sveglia sperando che in molti rispondano, perché il tempo, per bloccare questa scelta che declassa l’intero territorio, è davvero poco”.